I dolci natalizi calabresi sono davvero particolari: speziati e dal profumo intenso, difficilmente vi deluderanno. Ecco quelli che dovreste provare!
Il periodo del Natale è senza dubbio uno di quelli più sentiti nell’Italia meridionale e quando si parla di dolci è impossibile non pensare alla tradizione calabrese. I dolci natalizi calabresi non possono lasciare indifferenti e, anche se gli ingredienti utilizzati sembrano essere sempre gli stessi, la varietà di preparazioni che è possibile ottenere è davvero ampia. Dopo un’attenta ricerca (e diversi assaggi) abbiamo individuato quelli che a nostro parere dovreste provare. Pronti a dimenticarvi della dieta per qualche giorno?
Dolci tipici calabresi natalizi da provare
Se non amate il miele, il vincotto e le spezie questi dolci, purtroppo, non fanno per voi. Già perché è davvero difficile non trovare almeno uno di questi ingredienti nelle ricette dei dolci natalizi calabresi. A questi però va aggiunta la maestria delle massaie, le uniche in grado di preparare dei dolci così squisiti.
I primi che vogliamo proporvi sono i turdilli, delle palline di impasto fritte, passate nel miele e decorate con codette di zucchero colorate. Anche noti come crustuli o pignolata, ricordano gli struffoli napoletani.
Rimanendo in tema di dolci fritti, vogliamo parlarvi degli alaci calabresi. Forse tra i meno conosciuti al di fuori dei confini regionali, si preparano con un impasto lievitato profumato al vino che viene tagliato a strisce e poi fritto. Ancora caldi si passano nello zucchero semolato e si gustano.
Tipiche della zona di Gioia del Tauro, le nacatole possono assumere forme diverse in base alle zone ma quella più diffusa è la ciambella. L’impasto, a base di farina, uova, olio e latte, ha un intenso profumo di anice e viene prima fritto e poi passato nello zucchero. Per tradizione, le nacatole si preparano una settimana prima del natale per poi servirle insieme a vini dolci tipici della zona.
Ci spostiamo ora a Reggio Calabria per scoprire la ricetta dei petrali. Questi ravioli dolci di pasta frolla vengono farciti con frutta secca e candita, vino cotto e cacao e poi fritti. Assumono nomi diversi in base alla zona: sull’Ionio si chiamano infatti sammartini mentre nell’Area Grecanica si chiamano pretali.
Noci, mandorle, pinoli, uvetta, fichi secchi e miele invece sono il ripieno caratteristico della pitta, un dolce tipico di Cosenza. A seconda della forma si distingue tra pitta ‘nchiusa, se il rotolo viene chiuso, oppure pitta ‘mpigliata se viene tagliato per il lungo per mostrare il ripieno.
Ultime ma non certo meno importanti sono le susumelle, il dolce che più di tutti unisce la tradizione calabra in tema di ricette natalizie. Si trovano sia di forma ovale che a rombo e hanno un intenso sapore speziato reso ancora più goloso dalla copertura a base di cioccolato del biscotto.
E voi quali altre ricette conoscete?
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