La crisi del ketchup negli Stati Uniti diventa virale con l’hashtag #ketchupshortage. Scopriamo la portata di questa “emergenza”.
Ricordiamo tutti quando, lo scorso anno, la pandemia ci ha costretti a oltre un mese di lockdown durante il quale l’unica attività consentita era fare la spesa. Nel giro di una settimana l’Italia intera si è trovata a corto di lievito e farina, segno che alla pizza proprio non eravamo disposti a rinunciare. Negli Stati Uniti la situazione è ben diversa: la pandemia ha portato a un incremento delle vendite di ketchup e ora sembra essere sparito dagli scaffali. E adesso?
#ketchupshortage: negli Stati Uniti è finito il ketchup
A noi non sembra una grande tragedia la famigerata “crisi del ketchup” statunitense, ma d’altronde stiamo parlando della salsa più consumata e apprezzata oltreoceano. Pensate che nel 2020 si è assistito a un incremento del 15% delle vendite, arrivando a sfiorare il miliardo di dollari. In particolare, sono le bustine mono-dose a essere quasi del tutto sparite, considerate più igieniche e “sicure” rispetto alla versione in tubetto.
Non mancano ovviamente le frecciatine. Quella che fa più sorridere li invita a utilizzarne meno sulla pasta, così da non intaccare le scorte nazionali. Polemiche a parte, la multinazionale Heinz, che detiene il 75% del mercato del ketchup degli Stati Uniti, per far fronte alle richieste dei consumatori ha aperto due nuovi stabilimenti così da incrementare la produzione del 25%. Il lato positivo almeno è che verranno creati nuovi posti di lavoro.
Curioso quindi come la risposta degli Stati Uniti alla crisi pandemica mondiale sia proprio una crisi del ketchup. Certo, ci saremmo aspettati qualcosa di più essenziale, come la carta igienica, l’acqua, la farina, ma sappiamo che oltreoceano hanno un modo tutto loro di affrontare le situazioni.
Noi però siamo preparati a tutto quindi in caso dovesse verificarsi questo cataclisma, possiamo sempre preparare il ketchup fatto in casa!