No alla dieta vegana e vegetariana durante la gravidanza, perché potrebbe causare danni neurologici permanenti al nascituro.
Gli esperti dell’ospedale Bambino Gesù di Roma e dell’ospedale Meyer di Firenze, mettono in guardia le donne in gravidanza: meglio non seguire una dieta vegana o vegetariana, per il benessere del feto. Infatti, un regime alimentare scorretto durante il periodo di gestazione può provocare danni neurologici permanenti al nascituro; a livello del sistema nervoso centrale.
I danni al sistema nervoso centrale del feto, legati alla dieta vegana in gravidanza
Lo studio è stato eseguito attraverso uno screening neonatale esteso, ovvero mediante test gratuiti che vengono eseguiti alla nascita, su campioni di sangue, per la diagnosi precoce di malattie congenite. Il risultato ottenuto mette in evidenza che, seppure i numeri siano bassi (il deficit è di 1 su 4000 soggetti), nell’arco di tre anni i casi di danni provocati da questo tipo di dieta al feto, si sono triplicati. In Italia sono presenti circa 100 casi all’anno. Questa situazione deriva dalla scelta di una sempre maggiore percentuale della popolazione, di seguire una dieta priva di prodotti di origine animale. Ovvero di un regime alimentare in cui non si assume la vitamina B12.
Cos’è la vitmina B12 e perchè è importante assumerla durante la gravidanza
Durante il periodo gestazionale l’assunzione di vitamina B12, chiamata anche cianocobalamina, è fondamentale. Essa infatti agisce sulla sintesi del DNA e garantisce il regolare funzionamento del metabolismo. Inoltre contribuisce al corretto sviluppo del sistema nervoso del feto. Questa vitamina idrosolubile è completamente assente nei vegetali, mentre è abbondante nei cibi di origine animale. La scarsità o l’assenza di vitamina B12 a livello materno può determinare l’insorgenza di problemi neurologici già durante la gestazione. Tali problematiche potrebbero poi ulteriormente aggravarsi durante i primi mesi di vita del neonato.
Per evitare queste problematiche è sufficiente seguire una dieta corretta che prevede l’assunzione di cibi come latte, uova, pesce e tanti altri; ricchi di vitamina B12. A tal proposito il direttore del Laboratorio Screening Neonatale dell’ospedale Meyer di Firenze, Giancarlo la Marca a Repubblica ha affermato che: ” Trattandosi di una malattia molto grave, ma in molti casi anche facilmente evitabile, fare corretta informazione diventa un dovere etico che spetta a medici, media e istituzioni: una campagna di informazione seria e condivisa potrebbe salvare molte vite“.
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