Dopo 256 anni di storia, la Guinness ha deciso di diventare vegan friendly, eliminando le componenti di derivazione animale.
La celebre birra irlandese, che per il mercato estero – tra cui quello italiano – è prodotta in Belgio, è stata fino ad oggi prodotta con dell’isinglass, un chiarificante che fa aumentare la velocità di decantazione del lievito usato per produrla. Questo isinglass è una sostanza derivante dalla vescica di alcuni pesci, e per questo motivo la birra Guinness era inserita nelle liste dei prodotti vietati per i vegani e per i vegetariani più integralisti. Liste rese ufficiali dalla Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) e da Barnivore.
Dopo oltre due secoli di storia, la storica azienda ha deciso di eliminare questo ingrediente di derivazione animale dalla produzione della sua birra, cedendo di fatto alle pressanti richieste dei vegani.
La notizia è stata confermata dai vertici dell’azienda al The Times; il nuovo sistema di produzione della birra prenderà campo nel 2016, e per adesso non è stato resa nota la componente che andrà a sostituire questa sostanza estratta dalla vescica natatoria dei pesci. Molto probabilmente verranno usate, come già fanno gli altri birrifici, delle componenti di derivazione chimica, a meno che non si riesca a trovare una soluzione naturale.
Quello che è certo è che per la Guinness si tratta certamente di una svolta importante, che arriva dopo anni e anni di richieste da parte di vegani appassionati di questa particolare birra stout, molto aromatica. Fiutando anche l’affare, potremmo dire, visto che il numero di vegani cresce in tutto il mondo, meno che in Italia, dove pare siano sempre meno gli adepti di questa filosofia non solo alimentare.
Di sicuro il sapore della Guinness non ne risentirà, ma perlomeno questa birra potrà essere consumata anche da chi ha fatto delle scelte etiche e alimentari ben precise.
Fonte foto: Facebook Guinness e By Morabito92 (Own work) [Public domain], via Wikimedia Commons
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