Forse questa è la madre di tutte le superstizioni, ma quel che è certo è che la conoscono tutti: far cadere il sale a tavola porta sfortuna.

In tutto il mondo, oggi, il condimento più utilizzato di tutti, e che viene inserito all’interno di qualunque piatto, è sicuramente il sale. Da secoli, questo esaltatore di sapore viene utilizzato per la preparazione di moltissimi piatti, e non solo salati. Un pizzico di sale all’interno dei dolci, infatti, consente di far risaltare meglio il sapore, ad esempio, di una buona torta. Ma anche il sale, come molti altri ingredienti base di ogni cucina, è legato ad una superstizione. Infatti, la leggenda dice che far cadere il sale a tavola porta sfortuna.

sale rovesciato

Ecco perché far cadere il sale a tavola porta sfortuna

Usanza vuole che, qualora il sale cada sulla tavola, una grande sciagura si abbatta sia su chi ha compiuto l’involontario gesto, sia su chi è presente in quel momento. Molte persone parlano addirittura di parecchi anni di sfortuna. Inoltre, alcuni sostengono che non ha importanza se il sale cade sulla tavola, mentre si mangia, o mentre si cucina: il risultato sarà sempre quello di sciagura e rovina. Ma da dove viene questa credenza? Essa ha origini, come spesso accade, molto antiche: ai tempi degli antichi Romani.

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Il rimedio contro la superstizione

Se vi state chiedendo se esiste un modo per sconfiggere la sfortuna provocata dal sale caduto, sappiate che c’è ed è molto semplice. Tutto quello che dovete fare è prendere un pizzico del sale appena caduto (anche se alcune persone parlano di tre pizzichi) e lanciarselo dietro di sé. In questo modo, il male che sta per abbattersi verrà scacciato via.

Alcune versioni di questo rimedio raccontano, tuttavia, che i pizzichi di sale vanno presi con la mano destra e lanciati oltre la spalla sinistra. Questo perché, nella tradizione, la destra rappresenta Gesù, mentre la sinistra il Diavolo e, dunque, le forze maligne.

Le origini di questa credenza

Si sa che oggi, nei supermercati, il sale non costa molto: ma non è sempre stato così. Nei tempi antichi, il sale era una delle sostanze più preziose al mondo. Talmente prezioso che, infatti, i soldati romani potevano scegliere di essere pagati con l’oro oppure proprio con il sale, perché le due materie prime quasi si equivalevano come valore. Da qui, inoltre, deriva l’etimologia della parola “salario“, che usiamo ancora oggi.

Perché il sale, nell’antichità, era così importante? Il sale rappresentava uno dei pochissimi metodi con cui conservare il cibo sul lungo periodo (oltre ad essere usato anche in campo curativo e spirituale). Di conseguenza, era una grande fortuna possedere del sale ed era un altrettanto grande sfortuna sprecarlo e fatto cadere.

Un’altra origine di questa superstizione è riconducibile a Leonardo Da Vinci e al famoso dipinto dell’Ultima Cena. Nel quadro Giuda Iscariota viene raffigurato alla destra di Cristo, con davanti una saliera rovesciata sulla tavola. Di conseguenza, molti ipotizzano che Da Vinci avesse voluto raffigurare l’imminente tradimento di Giuda con quella saliera rovesciata davanti a sé.

Infine, è bene ricordare come il sale in molte religioni (come il cristianesimo, ma anche come il buddismo) utilizzavano il sale all’interno delle loro pratiche spirituali. Da secoli si ritiene, infatti, che il sale abbia la capacità di allontanare demoni e spiriti maligni.

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ultimo aggiornamento: 21-07-2023


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