Dal 24 giugno si dice che le ciliegie hanno i vermi: questa bizzarra tradizione arriva dal Nord Italia, in particolare dal Piemonte. Vediamo di cosa si tratta!

Uno dei frutti migliori da poter gustare tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate sono senza dubbio le ciliegie! Esse si prestano bene per essere usate in molte ricette e ne esistono anche di diversi tipi, ognuno dei quali ha un sapore differente dalle altre. Tuttavia, a questo cibo prelibato è legata anche una tradizione decisamente curiosa e fuori dal comune: dal 24 giugno non bisogna più mangiare le ciliegie. Scopriamo il perché!

cestino di ciliegie

Perché dal 24 giugno non bisogna più mangiare le ciliegie?

Bisogna specificare che questa usanza, oggi, è poco conosciuta, tanto che non viene più rispettata. Ma la sua storia è sopravvissuta, in particolare, nella saggezza popolare del Piemonte ed è legata a San Giovanni. La tradizione vuole che nel giorno dedicato a questo santo, ovvero il 24 giugno, spuntino all’interno delle ciliegie quei famosi vermetti che tutti hanno visto almeno una volta dentro al frutto. La credenza è talmente legata al santo che questi animaletti sono chiamati “gianin” o “gioanin” in dialetto piemontese.

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Le origini della credenza

Tutto è partito, come molte credenze popolari, da un modo di dire tipico del dialetto piemontese. “A S. Gioann, tute ë cirese l’han o sò gianin“, che tradotto significa “a S. Giovanni, tutte le ciliegie hanno il loro giovannino“.

Una possibile origine di questa usanza potrebbe trovarsi nel solstizio d’estate, che accade pochi giorni prima del 24 giugno. A partire dalla fine di giugno, e dunque con l’inizio dell’estate, le temperature tendono ad alzarsi molto. Ciò porta le uova di questi “giovannini” a schiudersi in pochi giorni, così che sia facile trovarli all’interno delle ciliegie.

Il secondo motivo per cui si è diffusa questa tradizione è che la presenza dei “giovannini” indicherebbe il momento migliore per raccogliere le ciliegie. La saggezza popolare sostiene che le ciliegie raccolte il 24 giugno siano, dunque, le più buone. Di conseguenza, tutte quelle raccolte dopo saranno cattive o comunque non gustose come le precedenti. Una sorta di segno, da parte del Santo che si festeggia a fine giugno, per l’ultima raccolta dell’anno.

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ultimo aggiornamento: 23-06-2023


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