Mochi: cos'è e come si prepara questo dolce giapponese
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Dolci e Dessert
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Mochi, il dolce giapponese

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Mochi

La loro consistenza provoca spesso spiacevoli incidenti, ma è impossibile resistere ai Mochi: ecco la ricetta del dolce giapponese!

Il mochi è un dolcetto giapponese che nel paese del sol levante si consuma durante tutto l’anno (in particolare in occasione del Capodanno). È costituito da una pallina di riso che poi, a seconda delle tipologie di mochi, può essere o meno farcita.

La preparazione di questo dolce, come molte altre ricette giapponesi, prevede un rituale: il riso glutinoso cotto viene pestato a mano con un apposito martello mentre una seconda persona provvede ad umidificarlo. Coordinazione e forza sono le parole chiave di questa operazione che, in tempi moderni, viene eseguita a macchina.

Mochi

Ingredienti

Per i mochi

  • Farina di riso glutino – 120 g
  • Acqua – 160 ml
  • Zucchero – 80 g

Per stenderli

  • Amido di mais – q.b.

Preparazione

Mochi

1

Mettete la farina di riso glutinoso e lo zucchero in un padellino.

2

Unite l’acqua, mescolando con un cucchiaio di legno in modo da ottenere una sorta di pastella.

3

Trasferitela sul fuoco e cuocete l’impasto finché non noterete che inizia a rapprendersi, formando una palla piuttosto collosa. Ci vorranno non meno di 15 minuti.

4

Cospargete il piano di lavoro e le vostre mani con amido di mais e, mentre è ancora caldo, lavorate brevemente l’impasto di riso in modo da renderlo omogeneo.

5

Dividetelo in pezzetti da circa 50 g l’uno e stendeteli con un piccolo mattarello. Farcite a piacere seguendo la tradizione (sotto tutte le varianti) oppure puntando su un classico: la Nutella!

Prima di addentrarci nelle varie farciture, ecco un video con tutti i passaggi per realizzarli.

Per ottenere un mochi colorato non dovrete fare altro che aggiungere una punta di colorante alimentare al vostro impasto. Vi consigliamo di utilizzare quelli a gel.

5 tipi di mochi

  • Daifuku. È il mochi più diffuso. Una volta preparato l’impasto base si procede a stenderlo in modo da formare dei dischi di 3 mm di spessore che andranno farciti con marmellata di fagioli azuki (anko) o bianchi (shiroan). La versione occidentalizzata prevede al posto della marmellata di fagioli la crema di nocciole.
  • Ichigo Daifuku. Simile al precedente, fatto salvo che viene aggiunta una fragola all’interno.
  • Sakura mochi. Anch’esso farcito con marmellata di fagioli rossi, viene poi avvolto in una foglia di ciliegio che conferisce al dolce una particolare aromaticità.
  • Kusamoki. Il particolare colore verde del dolce si ottiene aggiungendo all’impasto foglie di artemisia. Molto utilizzate in Giappone, sono note per il loro potere antiossidante.
  • Yyukimi daifuku. L’impasto del mochi contiene una pallina di gelato. Viene quindi servito freddo ed è molto apprezzato per via del suo particolare accostamento di consistenze.

Conservazione

I mochi si mantengono in frigorifero per un paio di giorni. È anche possibile congelarli, avvolti singolarmente da pellicola, per 1-2 mesi. Al momento di consumarli riportateli a temperatura ambiente e attendete lo scongelamento. Evitate di utilizzare il microonde o cambierà la consistenza.

Origine e storia

I mochi oggi sono considerati a tutti gli effetti un dolce tipico giapponese ma non tutti sanno che in realtà le loro radici si trovano in Cina. La preparazione infatti ricorda la torta cinese con farina di riso glutinoso preparata in occasione del Capodanno: il nian gao.

Protagonisti indiscussi del Capodanno giapponese (shogatsu), si preparano seguendo un’antica cerimonia nota come mochitsuki: il riso viene prima cotto e poi pestato da due persone seguendo un movimento preciso che non ammette distrazioni.

Vengono poi utilizzati per realizzare delle vere e proprie torte di mochi da collocare sugli altari rituali. Di dimensioni diverse, una più grande e l’altra più piccola, vengono sovrapposte tra loro e decorate in cima con un agrume, solitamente l’arancia amara.

Una raccomandazione: questi dolcetti dall’aspetto paffuto sono in realtà dei dolci killer. Vanno masticati a piccole porzioni e a lungo per via della particolare consistenza. In Giappone, ogni anno, sono molte le persone che nonostante le raccomandazioni dei telegiornali finiscono in ospedale per rischio di soffocamento. Pertanto prestate molta attenzione.

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ultimo aggiornamento: 25 Marzo 2025 11:16

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