La storia dell’ulivo e della sua coltura risale a molti secoli prima di Cristo e ha origine nei territori a oriente del Mediterraneo, nelle zone di Creta, Siria e Palestina.
La sua fortuna e importanza la si deve dapprima alla mitologia e successivamente ai molteplici utilizzi del succo estratto dalle olive. I Greci raccontano infatti che la dea Atena, in conflitto con il dio Poseidone per il primato sulla città più importante dell’Ellade, donò agli abitanti l’albero dell’ulivo, ottenendo così la vittoria e la città, che dalla divinità prenderà appunto il nome di Atene. Nel corso della storia l’ulivo, il suo frutto e l’olio sono stati sempre protagonisti.
Motore del progresso perché l’olio veniva usato come combustibile per le lampade, simbolo di pace perché è di ulivo il ramo che la colomba riporta a Noè dopo il diluvio, simbolo di sacralità poiché il legno d’ulivo veniva bruciato solo sugli altari degli dèi durante i riti sacri e, infine, simbolo di ricchezza e prestigio. Infatti anfore d’olio riccamente decorate venivano donate dai cittadini particolarmente abbienti (Greci prima e Romani poi), durante feste e giochi.
Le prime attestazioni dell’uso dell’olio in cucina ci vengono, invece, dalle opere di personaggi della Roma antica, come Plinio e Orazio, che riportano tra gli oli più pregiati l’olio verde di Venafro e quello della Liburnia, in Istria. È curioso scoprire che, anche nell’antichità, non mancavano le contraffazioni: Marco Gavio Apicio – il più famoso buongustaio d’età imperiale – ci tramanda addirittura una ricetta che insegnava a contraffare l’olio della Liburnia usando un prodotto non italiano!
Da allora molto tempo è trascorso ma possiamo affermare con certezza che l’olio di oliva è stato protagonista nel passato come lo è oggi nel presente del nostro Paese.
Oggi l’olio di oliva è una pietra miliare nell’alimentazione mediterranea, guardato con sempre maggior rispetto dalla dietologia moderna, la quale ci ha insegnato che usato con intelligenza l’olio extravergine di oliva è il condimento sano per eccellenza.
I numeri dell’olio italiano
Da dati ISTAT risulta che nel corso del 2019 sono stati raccolti 23.801.475 quintali di olive da olio, 22.975 sono i produttori di olio extra vergine di oliva in Italia.
Dalle ultime elaborazioni ISMEA, i frantoi attivi in media in Italia sono 4.456 (nelle ultime 4 campagne) di cui il 19% è in Puglia, il 14% in Calabria e il 12% in Sicilia. Segue la Toscana con una quota del 9%. Degli oli di qualità riconosciuti in Unione Europea, quasi il 40% è rappresentato da marchi italiani, pari a 46 prodotti a denominazione (di cui 4 IGP). Seguono Grecia e Spagna con 29 riconoscimenti a testa.
L’olio di oliva italiano su Destination Gusto
Su Destination Gusto, lo shop online per gli amanti del buon cibo italiani, l’olio è uno dei protagonisti principali, sono infatti presenti oltre 200 oli di oliva, extra vergine e aromatizzati di molte regioni italiane. Tra le varietà di olio di oliva online su Destination Gusto spiccano gli IGP (Indicazione Geografica Protetta) i DOP (Denominazione di Origine Protetta), pluripremiati in Italia con i Tre Foglie, il massimo riconoscimento di un olio extra vergine d’oliva da parte de Il Gambero Rosso e con i premi speciali.
Meritano una menzione particolare gli oli aromatizzati perché alla purezza dell’olio di oliva i singoli produttori uniscono materie prime selezionate e ricercate tra le eccellenze del territorio di appartenenza.
Fonti: Anapoo, ISMEA, ISTAT
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