Il cambiamento climatico, che di anno in anno diventa sempre più pericoloso per il nostro pianeta e la sopravvivenza di alcune specie, metterà a repentaglio alcuni degli alimenti più amati.
Il cambiamento climatico è un rischio enorme sotto tutti i punti di vista. Per noi italiani (soprattutto ma non solo) rinunciare a un buon piatto di spaghetti al pomodoro e a un bel caffè a fine pasto, può essere veramente un dramma: eppure non si tratta di ipotesi fantascientifiche, quanto di una triste verità.
Gli studiosi del cambiamento climatico hanno messo in allarme riguardo alla possibile estinzione di alcuni tra i cibi più consumati nel pianeta: pasta, caffè, salmone, cioccolato, molluschi (cozze), arachidi, ciliegie.
Ad esempio, uno studio condotto da una equipe del Kew Gardens, a Londra, ha messo in evidenza come il cambiamento della temperatura potrebbe portare, nel 2080, a una “estinzione” delle piantagioni di caffè.
Guai anche per la produzione di arachidi e altri tipi di frutta secca: il tempo instabile e l’aumento della temperatura (e di conseguenza la siccità), renderà difficile la produzione di queste delizie. Purtroppo lo stesso discorso vale anche per il grano, e quindi per la pasta e la farina, i suoi più celebri derivati.
Potremmo dire addio, e neanche troppo in là, anche alle ciliegie: il frutto del ciliegio cresce solo quando le temperature sono fredde, altrimenti l’albero non riesce a produrli.
Discorso ancora più complesso per le cozze e altri molluschi: con l’aumentare del caldo, i batteri presenti nel mare potrebbero proliferare, rischiando di far diventare velenose le cozze. Questo vorrebbe significare che non potremmo più mangiarne.
In Costa d’Avorio e Ghana, tra i più importanti produttori di cacao del mondo, ci potrebbe essere ben presto un aumento della temperatura a dir poco spaventoso, con la conseguenza che queste colture, che ci regalano il nostro amato cioccolato, potrebbero andare in sofferenza e, ahimè, diminuire progressivamente.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.