Un’importante scoperta durante gli scavi: un affresco con la pizza più antica della storia. Il dipinto di grande valore storico e artistico ritrovato in una casa con panetteria annessa.
A Pompei è stato scoperto un dipinto murale che ha suscitato grande entusiasmo tra gli studiosi di archeologia e gli appassionati di pizza: il dipinto, situato su una parete di una casa, rappresenta ciò che potrebbe essere un predecessore della pizza italiana. Gli archeologi suppongono che il pane piatto raffigurato nel dipinto, posizionato accanto a un calice di vino, potrebbe essere stato consumato insieme a frutti come melograni o datteri, o condito con spezie e una sorta di salsa simile al pesto.
L’affresco ritrovato a Pompei con la pizza
L’affresco, che risale a circa 2000 anni fa, è stato trovato nel mezzo di un muro parzialmente crollato durante recenti scavi nell’ampio sito archeologico di Pompei. Esso raffigura un vassoio d’argento contenente un pane piatto rotondo, che può essere considerato una sorta di pizza primitiva, accompagnato da frutta fresca e secca come melograni e datteri, e un calice colmo di vino rosso.
Questa scoperta rappresenta un vero tesoro nascosto tra le numerose altre meraviglie che gli archeologi stanno gradualmente scoprendo sotto lo spesso strato di cenere che seppellì Pompei durante l’eruzione devastante del Vesuvio nel 79 d.C. L’affresco è stato rinvenuto all’interno di una stanza di una casa che ospitava una panetteria annessa, parte della quale era stata scavata nel XIX secolo. Proprio nelle ultime settimane sono stati scoperti i resti scheletrici di tre vittime in quest’area.
La foto della pizza di Pompei e il commento del parco archeologico
Uno scatto dell’affresco è stato condiviso sulla pagina Instagram ufficiale del Parco Archeologico di Pompei, accompagnato da queste parole: “Sembra una pizza, quello che si vede su un dipinto pompeiano di 2000 anni fa, ma ovviamente non lo può essere, a rigore, dato che mancavano alcuni degli ingredienti più caratteristici, ovvero pomodori e mozzarella. Tuttavia, come risulta da una prima analisi iconografica di un affresco con natura morta, emerso in questi giorni nell’ambito dei nuovi scavi nell’insula 10 della Regio IX a Pompei, ciò che era rappresentato sulla parete di un’antica casa pompeiana potrebbe essere un lontano antenato della pietanza moderna“.
E ancora: “Come spiegano gli archeologi del Parco Archeologico di Pompei, si suppone che accanto a un calice di vino, posato su un vassoio di argento, sia raffigurata una focaccia di forma piatta che funge da supporto per frutti vari (individuabili un melograno e forse un dattero), condita con spezie o forse piuttosto con un tipo di pesto (moretum in latino), indicato da puntini color giallastro e ocra. Inoltre, presenti sullo stesso vassoio, frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni. Tale genere di immagini, noto in antico con il nome xenia, prendeva spunto dai “doni ospitali” che si offrivano agli ospiti secondo una tradizione greca, risalente al periodo ellenistico (III-I secolo a.C.). Dalle città vesuviane si conoscono circa trecento di queste raffigurazioni, che spesso alludono anche alla sfera sacra, oltre a quella dell’ospitalità, senza che tra le attestazioni rinvenute finora ci sia un confronto puntuale per l’affresco recentemente scoperto, che colpisce anche per la sua notevole qualità di esecuzione”.
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