Tipica del mantovano, la sbrisolona è una torta dalle caratteristiche inconfondibili. Scopriamo perché si chiama così e la sua storia.
La sbrisolona è un dolce tipico di Mantova dalla lunga storia. Malgrado le sue origini siano contadine, fu protagonista della storia della corte dei Gonzaga, una delle famiglie protagoniste del Rinascimento. Il nome e le caratteristiche di questa torta la rendono inconfondibile e conosciuta in tutta Italia.
Al giorno d’oggi le è stata conferita la denominazione di Prodotto Agroalimentare Tradizionale; inoltre, il comune di Mantova ha avviato la procedura per la richiesta di denominazione DOP. Ma di cosa si tratta e cosa la rende tanto speciale? Scopriamolo insieme!
La ricetta della torta sbrisolona
Nel tempo la ricetta della sbrisolona si è evoluta e modificata per accontentare i gusti dei commensali. Secondo alcune fonti dell’epoca, infatti, essa in origine era una torta contadina preparata per i bambini e pare che fosse talmente dura che i bimbi se la portassero nel taschino tutto il giorno e, succhiandola, la consumavano pian piano.
Oltre alla sua consistenza, anche i suoi ingredienti nel tempo si sono evoluti. Inizialmente veniva realizzata con lo strutto mentre ora questo è stato quasi del tutto sostituito dal burro. Una volta, inoltre, non venivano utilizzate le mandorle ma piuttosto le nocciole che si potevano facilmente trovare a basso prezzo. Inizialmente veniva realizzata con la farina di mais e grano mentre oggi viene utilizzata anche la farina di kamut o farro.
Quella che vi proponiamo oggi è una versione un po’ rivisitata rispetto alla più tradizionale: alle nocciole sostituiamo le mandorle; inoltre allo strutto sostituiamo il burro, di più facile reperibilità. Aggiungiamo vanillina e zucchero a velo. Scopriamo come si fa!
Preparazione della torta sbrisolona
- Mettete in una ciotola il burro e lasciatelo qualche tempo a temperatura ambiente. Aggiungete le mandorle pelate, dopo averle tritate in modo grossolano. Girate il tutto e lasciate riposare.
- Su una spianatoia di legno preparate la farina a forma di fontana. Versateci al suo interno zucchero, vanillina e scorza di un limone. Aggiungete al tutto il burro con le mandorle.
- Mescolate in modo energico ma senza scaldarlo troppo. Aggiungete i tuorli e mischiate ancora bene. Quando il composto sarà omogeneo, lasciatelo riposare per qualche minuto.
- Preparate una teglia da 26 cm di diametro, imburratela e infarinatela. Versatevi l’impasto al suo interno e decoratelo con le mandorle non pelate. Infornate a 180 °C per circa un’ora.
- Prima di servirla lasciate intiepidire.
Che cos’è la sbrisolona e perchè si chiama così
Detta anche sbrisulòna, sbrisolìna, sbrisulùsa o sbrisulàda (in dialetto) è uno dei dolci più famosi in Italia ma difficilmente viene realizzata al di là del territorio di Mantova. Come accennato, tale caratteristica le è valsa la denominazione di PAT. Il suo nome deriva dal termine brìsa, che significa “briciola” in mantovano e richiama quella che è la sua caratteristica principale: la friabilità. Questo perchè la sua preparazione è veloce, priva di lievito e perchè le mandorle che vengono utilizzate come ingrediente principale sono tagliate grossolanamente.
La sua storia, mista a leggenda
La nascita della torta sbrisolona si fa risalire al XVI secolo. Le sue origini sono contadine e gli ingredienti utilizzati di buona reperibilità nei campi attorno a Mantova: farina di mais e nocciole. Ad essi veniva aggiunto poi lo strutto, la parte “di scarto” della lavorazione della carne suina.
Secondo alcune fonti la sbrisolona era realizzata principalmente alla mattina e veniva servita dalle massaie ai mariti a colazione, prima che andassero a lavorare nei campi. Nonostante le sue origini il dolce divenne uno dei preferiti presso la corte dei Gonzaga. Infatti, secondo diverse testimonianze, durante il Rinascimento essa veniva realizzata nelle cucine della famiglia nobile, fra le più raffinate d’Europa.
Fu presso di loro che alle nocciole si iniziarono a preferire le mandorle (più care e di più difficile reperibilità). Inoltre furono proprio i cuochi dei signori di Mantova ad aggiungere al dolce il limone, la vaniglia e lo zucchero, prima non presenti.
Le varianti della sbrisolona
Oggi si tende ad aggiungere alla versione tradizionale creme alla nocciola, al cioccolato o marmellate o ancora frutta fresca come mele o albicocche. Altri preferiscono gustarla senza alcuna crema interna ma in abbinamento a mascarpone, zabaione o crema pasticciera.
Usi, consumi e abbinamenti
Per tradizione la sbrisolona viene tagliata con il coltello e poi spezzata con entrambe le mani e viene gustata bagnandola nella…grappa! Oggi viene solitamente servita in abbinamento a vini liquorosi e passiti, rossi o bianchi come Malvasia, Vin Santo o Passito di Pantelleria.
Le calorie della sbrisolona
Nonostante sia uno dei dolci più gustosi, la sbrisolona è anche molto calorica. Infatti, in ogni porzione (di circa 80 g) si contano circa 438 kcal.
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