Il gelo di anguria (o melone) alla siciliana è un dessert di fine pasto che non può certo mancare in estate: un trionfo di freschezza e bontà!
Per approfittare dell’abbondanza di cocomeri che la stagione estiva ci regala, vi consigliamo di preparare un fantastico gelo di anguria alla siciliana. Frutto imprescindibile dell’estate, noto per il suo potere, in dialetto siciliano viene chiamato mellone, creando quindi non poca confusione su quale sia l’ingrediente protagonista della ricetta.
Ma cos’è il gelo di auguria? In sostanza è una specie di gelatina dolce all’anguria, preparata unicamente con tre ingredienti: anguria per l’appunto, zucchero e amido di mais. Il passaggio più noioso è sicuramente la pulizia della frutta che dovrà essere privata dei semi (neri e bianchi) e dei filamenti. Per il resto, dopo un riposo in frigorifero di almeno 6 ore, il vostro dolcetto è pronto per essere servito.
Questo dolce tradizionale affonda le sue radici molto lontano nel tempo e pare essere nato per mano della popolazione albanese che viveva nell’entroterra. La preparazione infatti ricorda quella del gelo di limone, altra prelibatezza tipicamente estiva.
Ma trattandosi di una ricetta alla cui base si trova una sorta di estratto di frutta, è facile intuire le potenzialità. Ricordiamo per esempio il gelo di cannella e di arance, entrambi tipici siciliani, ma anche versioni più originali come il gelo di cachi. Insomma, via libera alle vostre gelatine preferite!

Ingredienti
Per il gelo di anguria
- Anguria (pulita) – 1,5 kg
- Amido di mais – 80 g
- Zucchero semolato – 150 g
- Gocce di cioccolato (facoltative) – q.b.
Preparazione
Gelo di melone (o mellone)
Per prima cosa denocciolate con cura l’anguria, accertandovi che non ci siano semi neri o bianchi.
Inserite la polpa di anguria (deve essere matura e dolce) in un mixer e frullatela. Passate la purea di frutta ottenuta attraverso le maglie di un colino, in modo da poter ricavare solo il succo.
In un pentolino mischiate l’amido di mais allo zucchero semolato quindi versate il succo di anguria mescolando con una frusta da cucina per evitare la formazione di grumi.
Trasferite sul fuoco e fate addensare a fiamma bassa fino a ottenere una consistenza simile alla crema pasticcera o al budino.
Versate il composto ottenuto negli stampi monoporzione – ottimi quelli in silicone – e lasciate raffreddare a temperatura ambiente prima di trasferirli in frigo per almeno 6 ore.
Rovesciate il gelo e decorate, se vi va, con gocce di cioccolato a ricreare proprio i semi del frutto.
Ecco il video di una ricetta simile alla nostra con tutti i passaggi per realizzarla.
Il quantitativo di zucchero indicato nella ricetta è per un’anguria già dolce di per sé. Assaggiatela prima di cimentarvi con la ricetta e, se lo ritenete necessario, aggiustate le dosi. Inoltre, come tante altre ricette tradizionali, presenta molte varianti. Potete infatti decorare il gelo di cocomero, oltre che con le gocce di cioccolato, anche con cannella, chiodi di garofano e fiori di gelsomino.
Gelo di mellone: storia del dessert
Come vi abbiamo anticipato, il gelu di muluni nasce in Sicilia dove viene preparato tradizionalmente il giorno di Ferragosto. È anche il dolce tipico del Festino di Santa Rosalia, celebrato il 15 luglio con giochi pirotecnici, processioni religiose e bancarelle gastronomiche.
Secondo la leggenda, nel 1624 la Santa salvò la città di Palermo, divenendone poi la patrona, dalla peste. Apparve in sogno a un cacciatore indicandogli la grotta dove erano nascoste le sue reliquie e gli ordinò di portarle in processione per le vie della città. Egli ubbidì e da quel momento la peste cessò. Il gelo di mellone, con il suo colore rosso acceso, simboleggerebbe proprio il sangue di Santa Rosalia mentre il gelsomino ne richiamerebbe il suo profumo.
Per quanto riguarda invece il termine mellone, deriva proprio dall’italianizzazione di muluni, anguria in dialetto siciliano. Abbiamo poi accennato al fatto che l’origine potrebbe essere albanese, in particolare della popolazione arbëreshë insediatasi nelle zone centrali dell’isola, ma è altrettanto probabile che sia un retaggio della dominazione araba.
Conservazione
Questo dolcetto fresco e leggero si conserva per massimo 1-2 giorni in frigorifero, ben coperto dalla pellicola trasparente a contatto. Sconsigliamo la congelazione in freezer per non alterarne la consistenza.