Saporiti, facili da preparare e soprattutto sani: gli sfilacci di cavallo sono ancora oggi un prodotto tipico molto amato. Ma cosa sono e come prepararli? Scopriamolo!
Dalle innumerevoli proprietà nutritive, gli sfilacci di cavallo sono un prodotto tipico veneto sempre più apprezzato in Italia e nel mondo. Si tratta di tagli finissimi di carne equina sottoposti ad un processo di disidratazione e di affumicatura. Gustati a crudo nelle insalate o sulla pizza, possono anche essere un ingrediente speciale e magro per condimenti d’eccezione.
Le ricette con gli sfilacci di cavallo
Dal sapore leggermente dolciastro e intenso, gli sfilacci di cavallo sono un ingrediente speciale e ancora poco conosciuto. Si tratta di filamenti di carne equina color rosso scuro.
Essendo realizzati con un taglio molto magro, quasi del tutto privo di parti grasse, gli sfilacci vanno gustati a crudo, come carpaccio o anche nelle insalate o ancora come condimento per la pizza o per la pasta. L’importante, in questi casi, è cuocerli il meno possibile così che possano mantenere tutta la loro tenerezza.
Sono una gustosa idea per arricchire un’insalata con rucola e pomodorini ma anche come condimento per una pasta davvero gustosa, specialmente se in abbinamento alla cipolla.
Come si fanno gli sfilacci di cavallo
Per realizzare gli sfilacci di cavallo vengono usate le parti più magre della coscia che vengono salate e lasciate a riposo per circa 15 giorni.
Dopodiché esse vengono affumicate: ancora oggi le fette vengono appese all’interno di grandi camini e vengono lasciate in questa posizione per circa un mese. Poi si passa alla loro battitura: questo processo fa sì che la fibra muscolare si sfaldi e si riduca in sottili filamenti.
Origine e diffusione degli sfilacci di cavallo
Nonostante in passato sia stata una importante fonte di approvvigionamento, oggi in Italia la carne di cavallo non è molto diffusa. Tuttavia su tutto il territorio nazionale si possono ancora trovare ricette tipiche con questo ingrediente. Soprattutto in Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Sardegna. In queste regioni, ancora oggi, si trovano macellerie equine molto ben fornite.
Gli sfilacci di cavallo nascono in Veneto e più esattamente a Padova, dove il consumo di carne equina ha origini molto antiche. Si pensa infatti che derivi dai tempi della dominazione dei longobardi che ne andavano ghiotti.
Pur collocando geograficamente la nascita degli sfilacci di cavallo nella zona del padovano, gli storici non sono ancora riusciti a collocarla temporalmente. Molti pensano che la loro introduzione in Veneto sia dovuta alle abitudini dei longobardi che consumavano molta carne di cavallo.
Secondo un’altra storia, invece, mista a leggenda, pare che gli sfilacci di cavallo siano nati “per errore”. A commetterlo fu un contadino che, avendo messo sul focolare alcune fette di carne di cavallo e sbagliando i tempi di cottura, si ritrovò con un prodotto troppo secco. Essendo un taglio di carne prezioso ed elitario, il contadino decise di tagliarlo in fettine sottili sottili così da poterlo lo stesso consumare. Secondo la leggenda, unì questi sfilacci alla polenta. Polenta e sfilacci è, ancora oggi, uno degli abbinamenti più tipici.
Calorie e valori nutrizionali
Pur appartenendo alla categoria delle carni rosse, è uno degli ingredienti di origine animale più magro. Ogni 100 g di prodotto infatti si contano appena 189 kcal di cui solo 4,97 g sono grasso; 0.92 g sono carboidrati e ben 34,84 g sono proteine.
L’elevato contenuto di proteine la rende una fonte nutritiva essenziale in fase di crescita o in periodi di forte stress e affaticamento fisico. Ha un alto contenuto di vitamine e di sali minerali tra cui spicca il ferro. Per queste proprietà e per il gusto intenso, gli sfilacci sono ancora oggi uno dei prodotti tipici più sani ed apprezzati.
Spesa intelligente e fake news: scarica QUI la guida per difendersi ai tempi del coronavirus.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.