Di Marchesi ce n'è uno
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Di Marchesi ce n’è uno

Marchesi

Milanese fino in fondo come Stendhal, senza l’obbligo di essere francese.
Questo è il destino di Gualtiero Marchesi che resta a Milano, in piazza della Scala, dando vita ad un ristorante nel ristorante.

D’ora in poi, il Marchesino dividerà lo spazio con il nuovo ristorante Marchesi.

Nell’anno strepitoso dell’Expo in cui Gualtiero Marchesi è chiamato a svolgere quotidianamente il ruolo di Maestro della Cucina italiana diventano tre i luoghi dedicati:l’Accademia in via Bonvesin della Riva,il Marchesino e il Marchesi.

Ogni giorno, a pranzo e a cena, tranne il sabato a pranzo e la domenica, la sala principale del Marchesino con i suoi sette tavoli si trasforma nel Marchesi, dando la possibilità di ordinare un menu speciale con i grandi classici che hanno modernizzato la cucina italiana e una raccolta di omaggi e di d’après, ricette ispirate al lungo e particolare rapporto tra il Maestro e gli artisti.

Una possibilità per ritrovarsi a tu per tu con i piatti storici,in aggiunta alle proposte create durante gli anni per Milano e per La Scala.
Momenti e ritmi diversi per la stessa grande capacità di esaltare la materia prima e di comporre piatti che sono diventati icone.

Adriano Fumis Il nuovo maître

La squadra del Marchesi è la stessa di Erbusco in Franciacorta; può contare su dodici persone in cucina e sei in sala con un nuovo importante ingresso, un maître di grande esperienza.
Si tratta di Adriano Fumis, classe 1971 che, dopo l’Istituto Alberghiero di Trieste, inizia la carriera di sala a Cortina d’Ampezzo per poi proseguire in vari ristoranti stellati a Monaco di Baviera, tra cui il Tantris.
Nel 1993, al Connaught Hotel di Londra, gli è riconosciuto il ruolo di chef trancheur, una grande passione che lo vede docente ad ALMA.
Dal 1994 al 2000 è general manager del Ristorante Il Capitello vicino a Treviso e in seguito per quasi quindici annial Ristorante Gellius di Oderzo

Il menu e la carta dei vini

Utile come sempre è l’iPad, primo del suo genere,con cui i clienti visualizzano insieme ai video del maestro e all’immagine dei piatti anche le eventuali intolleranze alimentari, gustando, dove è possibile, la stessa ricetta con altri ingredienti.

La carta dei vini contempla una selezione di poco più di trecento etichette, grandi classici italiani con qualche nuova proposta interessante e la presenza di alcuni Champagne e grandi vini francesi.
Convivono in cantina il Krug Vintage del 1976, il Petrus del 1996 ed il Barolo di Aldo Conterno del 1990, assieme al Furore rosso di Marisa Cuomo o al Fiori di campo di Lis Neris.

I nuovi tavoli  firmati Maurizio Riva

I nuovi tavoli con cui il Marchesino acquisisce, insieme alle sedie Thonet, una più spiccata aria mitteleuropea rappresentano un’ulteriore capitolo della collaborazione e dell’amicizia con Maurizio Riva che ha realizzato il tavolo Pangea per l’Expo e, in precedenza, utilizzando sempre il legno fossile kauri, il tavolo M’Arte attorno a cui Gualtiero Marchesi ha imbandito le sue cene d’autore.

Aspettando Varese per l’anno Accademico 2017-2018

Mentre Gualtiero Marchesi ribadisce il suo attaccamento a Milano, è confermato che sarà Varese la sede della Fondazione.
Per la ristrutturazione di Villa Mylius saranno necessari due anni di lavori.
L’apertura è, quindi, prevista per l’anno accademico 2017-2018

Les Grandes Tables du Monde Il Marchesi a Milano

Occorre sottolineare che Marchesi è l’unico ristorante milanese a far parte della prestigiosa Associazione internazionale, Les grandes tables du monde, che fa esplicito riferimento all’«eccellenza della tradizione e alla tradizione dell’eccellenza», coinvolgendo 167 ristoranti in ventiquattro Paesi dei cinque continenti.

MARCHESI
via filodrammatici, 2 angolo piazza della scala milano.

Il Marchesi apre tutti i giorni, dalle 12 alle 14.30 e dalle 20 alle 22.30, ad esclusione del sabato a pranzo e della domenica.

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ultimo aggiornamento: 25 Settembre 2015 7:51

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