Le bollicine sono tra i vini italiani che stanno riscuotendo maggiori successi, non solo a livello nazionale.
Grazie all’alta qualità e alle caratteristiche organolettiche è possibile scegliere un Ferrari Brut da abbinare a tutto pasto. L’importante sta nel predisporre un menù adatto ad essere accompagnato da questo tipo di bollicine.
Cosa significa brut
Il termine brut significa grezzo, lordo. In enologia le bollicine indicate come brut sono quelle che hanno un contenuto di zucchero in bottiglia inferiore ai 15 grammi per litro. Si tratta quindi di vini dal sapore secco ma armonioso, decisamente più freschi rispetto ai Dry o dolci, più rotondi rispetto agli extra brut. Nello specifico stiamo parlando di un vino affinato per oltre 2 anni in bottiglia, con profumo di frutta e fiori e un equilibrato sapore di frutta matura e crosta di pane.
Il menù per assaporare al meglio il brut
Solitamente quando un sommelier ci consiglia un vino da gustare con ciò che abbiamo nel piatto opera in due modi: per contrasto o per analogia. Si tratta sempre di andare ad esaltare i gusti che i cibi ci portano al palato, cercando di contrastarli ad ogni sorso del vino scelto, o assecondandoli. Un buon bicchiere di brut si abbina al meglio con un antipasto di terra, a base di salumi dal sapore dolce e delicato, come ad esempio il culatello. Allo stesso modo lo si può però avvicinare a piatti di mare, soprattutto per quanto riguarda i pesci al forno e i frutti di mare.
Il primo e il secondo
Potremo quindi predisporre un menù perfetto con degli ottimi spaghetti allo scoglio, da completare poi con un branzino al sale. La sapidità dei piatti viene assecondata dal gusto intenso del vino, che riesce ad arrotondare ogni boccone aumentando il piacere che ci conferisce. Per chi preferisce invece piatti di terra possiamo consigliare dei tortelli di zucca con un secondo a base di carne alla griglia.
Abbinare per contrasto
Il sapore che ricorda la frutta e la crosta di pane delle bollicine brut si può anche consigliare in abbinamento con piatti che hanno sapori fortemente contrastanti. Come ad esempio i formaggi freschi, la mozzarella di bufala in primis, o i risotti ai funghi. In questi casi la nota fresca e briosa del brut va a contrastare la componente grassa dei piatti, ripulendo la bocca ad ogni sorso e preparandola a gustare un nuovo boccone con maggiore piacere.
Il dolce e i piatti da evitare
Dove il brut deve lasciare il posto ad altri vini è con il dessert. Anche se in passato erano molti coloro che prediligevano i vini secchi e aciduli in abbinamento con i dessert. Non c’è errore più grande che si possa fare, insieme all’abbinamento con piatti acidi, come la giardiniera di verdure. Il sapore di fondo del vino brut è leggermente acido, se gustato insieme a piatti molto acidi, o ai dolci, andiamo ad esaltare questa nota di fondo, rendendola predominante. Con il dolce quindi prediligiamo un passito, o un demi sec.