Per rimuovere impurità e parassiti, vi sveliamo un paio di trucchi della nonna su come pulire il cavolfiore in modo corretto.
Autunno e inverno sono popolati da tantissimi ortaggi appartenenti alla famiglia delle crucifere. Tra questi spiccano cavoli e cavolfiori. Quest’ultimo è forse uno dei più versatili perché la sua consistenza permette di ottenere piatti anche molto diversi tra loro (pensate alla pizza di cavolfiore) tuttavia sapete come pulire il cavolfiore in modo corretto? Già perché non basta una sciacquata veloce sotto l’acqua per eliminare tutte le impurità.
Come pulire il cavolfiore per eliminare i parassiti
La pulizia del cavolfiore è piuttosto complessa: la fitta trama delle infiorescenze infatti è un perfetto nascondiglio per terra, impurità ma anche parassiti. Va da sé quindi che una sciacquata veloce sotto il getto dell’acqua non è sufficiente a pulirlo in modo corretto.
Per pulire il cavolfiore dovete:
- Rimuovere le foglie e il gambo. Posizionate il cavolfiore di lato sul tagliere e, aiutandovi con un coltello, staccate il torsolo centrale. Potrete poi togliere lo strato più esterno e cuocerlo insieme al cavolfiore oppure utilizzarlo per il brodo.
- Con un coltello più piccolo staccate poi le cimette che non devono essere troppo grandi. Rimuovete anche eventuali macchie nere presenti sulla superficie anche se sarebbe meglio acquistare cavolfiori privi di impurità.
- A questo punto riempite il lavandino o una bacinella con 2 l di acqua e aggiungete o 200 ml di aceto o 1 cucchiaino di sale. Immergete le cimette di cavolfiore e lasciatele in ammollo per almeno 20 minuti. In questo modo sarete certi di rimuovere non solo eventuali residui di terra, ma anche dei piccoli parassiti noti come tignola delle crocifere (Plutella xylostella). Questi non sono nocivi, anzi indicano che la verdura è stata poco o per nulla trattata chimicamente, tuttavia vanno rimossi.
Dopo il periodo di ammollo, il cavolfiore è pronto per essere sciacquato e utilizzato nelle vostre ricette.