In un viaggio tra scogliere impervie e api giganti, i raccoglitori Gurung mettono a rischio la propria vita per ottenere il prezioso ‘miele pazzo’, famoso per i suoi effetti allucinogeni.
In un angolo remoto e impervio del Nepal, le tribù Gurung si arrampicano sulle scogliere per raccogliere un miele unico e pericoloso, noto per i suoi effetti allucinogeni. Questo miele, talvolta definito “miele pazzo”, è al centro della curiosità e dell’intrigo internazionali, grazie alle sue proprietà stupefacenti e al rischioso metodo di raccolta.
Un viaggio pericoloso per un miele unico
Nelle vaste alture dell’Himalaya, l’ape mellifera più grande del mondo, l’Apis laboriosa, produce un miele di colore rossastro molto più scuro rispetto al tradizionale, ricco di graianotossina, una sostanza tossica presente nel nettare dei fiori di rododendro. La stagione della raccolta, che si concentra principalmente in primavera e, in minor misura, alla fine dell’autunno, vede i raccoglitori Gurung impegnarsi in un’ascensione pericolosa su scogliere vertiginose, armati di lunghe aste di bambù e scale improvvisate altrettanto precarie, per raggiungere i favi esposti.
La sfida della raccolta
Il processo per arrivare al “miele pazzo” è tanto arduo quanto pericoloso. I raccoglitori affrontano punture d’api multiple, altezze vertiginose e il rischio di cadute mortali. Le tecniche utilizzate per calmare le api, come il fumo prodotto bruciando erbe specifiche, sono fondamentali ma non eliminano completamente il pericolo.
Costo elevato ed effetti psichedelici
Un chilogrammo di miele richiede circa 4 milioni di visite ai fiori da parte delle api, il che ne spiega l’alto costo. Circa 200 grammi di questo miele possono essere venduti per 400 dollari, anche se i raccoglitori ricevono meno di 50 dollari a persona per il loro arduo lavoro. Gli effetti allucinogeni del miele, che vanno da un leggero stato di ebbrezza a gravi intossicazioni se consumato in eccesso, hanno suscitato curiosità e preoccupazioni per la salute pubblica.
Lo youtuber Ruhi Çenet e la sua esperienza
Ruhi Çenet, uno youtuber, ha documentato la sua esperienza con il miele pazzo, mettendo in evidenza l’impatto fisico che esso può avere anche in piccole dosi. Dopo averlo testato, Çenet ha riferito una serie di sintomi, tra cui abbassamento della temperatura corporea, tosse, formicolio e intorpidimento degli arti, seguiti da nausea, vomito e un forte aumento della temperatura corporea.
Contesto storico e culturale
Il miele pazzo non è solo un fenomeno naturale ma anche un pezzo di storia e cultura. Utilizzato come prima forma di arma biologica, ha avuto un ruolo nelle guerre antiche, influenzando gli esiti di battaglie significative. Oggi, la sua raccolta e commercializzazione pongono questioni riguardanti la salvaguardia delle tradizioni culturali e delle pratiche sostenibili.
Questa avventura nel cuore del Nepal mette in luce non solo l’unicità del miele pazzo ma anche la resilienza e la coraggiosa persistenza delle tribù Gurung, custodi di un’eredità che sfida i limiti del coraggio umano e della natura stessa.