Calorie e valori nutrizionali delle castagne: quando fanno ingrassare e quando invece apportano effetti benefici alla salute.
Con l’arrivo dell’autunno non possono mancare le castagne in una fredda giornata di pioggia e umido. Bollite, arrostite o al forno, sono una vera delizia da mangiare da soli o in compagnia in ogni momento della giornata. Purtroppo, si possono mangiare per un periodo dell’anno piuttosto limitato e non sempre le annate sono buone. Quando si mangiano, spesso una tira l’altra ed è difficile fermarsi. Non bisogna, però, esagerare. Scopriamo se è vero che fanno ingrassare e quali sono i valori nutrizionali.
Castagne: valori nutrizionali
Ricche di proprietà nutritive e altamente energetiche sono ideali per la stagione fredda. Oltre a essere ricche di amidi, contengono la vitamina C, fondamentale per rinforzare il sistema immunitario. Contengono anche le vitamine del gruppo B (B6 e B12) e grandi quantitativi di calcio (30 mg), potassio (395 mg), fosforo (81 mg), fondamentali per combattere la debolezza e il cambio di stagione.
Per quanto ricche di amidi, hanno un basso contenuto di grassi. L’apporto calorico però tende a variare, e anche di molto, in base alla tecnica di cottura. Per 100 g di prodotto avremo:
- 100 kCal per le castagne fresche
- 120 kCal con le castagne bollite
- 190 kCal per le castagne arrosto
- 300 kCal per quelle secche
L’indice glicemico IG delle castagne è pari a 60, di poco inferiore a quello della farina bianca (IG 70). È tuttavia opportuno un consumo moderato da parte di coloro che soffrono di diabete.
Le castagne fanno ingrassare o no?
Di per sé le castagne non fanno ingrassare. Tutto dipende da quante se ne mangia e da come vengono cotte. Se, ad esempio, si preparano marmellate o marron glacé, è ovvio che il quantitativo di zuccheri e calorie sale alle stelle.
Il momento migliore per consumare una porzione di castagne, pari a 40 grammi (5-6 castagne medie) è a colazione oppure come spuntino. In tutti i casi si consiglia di evitarne l’assunzione in concomitanza con altri cibi ricchi di amidi come il pane o la pasta. Un consumo contenuto, evitando la sindrome dell'”una tira l’altra” permette anche di evitare la sensazione di gonfiore.
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