La paletta biellese è un insaccato tradizionale che negli ultimi anni è stato rivalutato, sia in preparazioni tradizionali, sia in piatti innovativi.
Se c’è una cosa che i biellesi devono ammettere, è che Biella non è una terra famosa per gli insaccati. Eppure c’è una piacevole eccezione: la paletta biellese, che è addirittura riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale. Una preparazione le cui radici affondano nel paese di Coggiola, nelle prealpi biellesi.
Un insaccato storico e una tradizione popolare
Ricavato dalla spalla di maiale, questo insaccato prende il nome proprio dall’osso su cui si appoggia il muscolo, la paletta appunto. Pur non essendo propriamente un piatto “povero”, le testimonianze storiche ci raccontano di come sia ricavato da una parte del maiale considerata poco “nobile”. La carne più prelibata infatti era considerata quella della coscia, riservata alle tavole di nobili e prelati. Dalla spalla, destinata anche ai meno nobili, si ricavava fra le altre cose questo insaccato, del quale abbiamo testimonianze fin dal 1400.
La riscoperta della paletta biellese
Grazie anche al grande lavoro culturale fatto per riportare alla luce del sole i piatti tradizionali, la paletta sta conoscendo una nuova gioventù, al punto che sono sempre più numerosi i cuochi e le realtà locali che la inseriscono nel loro menu. Birreria Biellese per esempio la include in diversi piatti, come il nuovo Piatto BB, un assortimento di carni e salumi, e la Pizza Biellese, con paletta e toma, realizzata come sempre con il tradizionale impasto a lenta lievitazione, oppure all’interno di un piatto di salumi misti.
Ma il modo più genuino e tradizionale per gustare questo insaccato così tipico è senza dubbio l’antipasto Cupà: semplice e gustoso, è costituito da pane e paletta biellese. Un piatto semplice ed essenziale che si adatta perfettamente allo spirito della Paletta: un alimento ricco e nutriente, perfetto da consumare come companatico, magari accompagnandolo a un buon bicchiere di vino del territorio.
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