Giovanni Soldini è un velista italiano specializzato in navigazione in solitaria. Scopriamo da dove nasce la sua passione per la cucina.
Probabilmente di Giovanni Soldini hanno sentito parlare solo gli appassionati di vela, sebbene negli anni passati sia stato protagonista di un gesto eroico durante una regata che è stato a lungo sulla bocca di tutti. Ed è proprio sulla barca a vela che Soldini si approccia alla cucina in un modo tutto nuovo, quasi innovativo. Spinto dall’esigenza di ottimizzare tutto quanto ha a disposizione in cambusa, ha imparato a “riciclare” e riutilizzare anche ciò che i più considerano uno scarto. Insomma, abbiamo molto da imparare da lui quindi vediamo di conoscerlo meglio.
Chi è Giovanni Soldini
Giovanni è nato a Milano il 16 maggio 1966 (è del segno zodiacale del Toro). Ultimo dei tre figli dell’imprenditore tessile Adolfo Soldini, mostra fin da subito uno spiccato interesse per la vela al punto che ha soli 16 anni quando, per la prima volta, compie una traversata dell’oceano Atlantico.
Dal quel momento è davvero difficile staccarlo dalle imbarcazioni e negli anni i successi si susseguono piuttosto velocemente. Specialista in navigazioni solitarie, Giovanni affronta il mare con rispetto e determinazione, senza mai perdere di vista i suoi valori. È proprio grazie a quelli che nel 1999 non esita un istante ad abbandonare la rotta principale di un’importante regata per salvare la velista francese Isabelle Autissier, in pericolo di vita nell’oceano dopo che la sua imbarcazione era stata rovesciata dal maltempo. Tale atto di coraggio gli è valso anche la Medaglia d’Oro al Merito della Marina Italiana.
Giovanni e la cucina
Verrebbe quindi da chiedersi cosa ha a che vedere con la cucina uno sportivo di questo calibro. In effetti molto se si pensa che su una barca a vela, per quanto moderna e attrezzata, gli spazi a disposizione sono davvero esigui. A questo va poi ad aggiungersi l’importanza di distribuire correttamente i pesi per non compromettere la regata.
Cucinare su una barca a vela al largo per lunghi periodi di tempo quindi è già di per sé un’impresa. Giovanni in barca a vela cucina quasi sempre con la pentola a pressione perché permette di ridurre il consumo di acqua (ne hanno a disposizione circa 20 l al giorno) e ottimizzare i tempi. L’acqua di cottura della pasta, uno dei piatti preferiti da tutto l’equipaggio, viene poi riutilizzata per la cottura di altre verdure e mai gettata al primo utilizzo.
Tutti i prodotti presenti a bordo sono privi di imballaggio non solo per ridurne il peso, ma anche perché i rifiuti in mare sono un lusso che non ci si può permettere. E già questo comportamento ha molto da insegnarci. Per cucinare a bordo di una barca a vela serve anche molta fantasia: ideare nuovi piatti con gli ingredienti che si hanno a disposizione è una sorta di “Mistery Box” giornaliera (proprio come a Masterchef) che non prevede passaggio da fornitissime dispense.
Verrebbe quindi da pensare che una volta a casa, con una cucina di dimensioni adeguate, Soldini si trasformi in un grande chef. Invece no: tra le mura domestiche la cucina gli è preclusa! È la moglie a dedicarsi alla preparazione dei piatti, scherzando sul fatto che quelli di Giovanni sono “troppo da regata”.
Giovanni Soldini: moglie e figli
Giovanni è sposato con Benedetta e dal matrimonio sono nati quattro figli. Quando non è al largo, vive con tutta la famiglia in provincia di La Spezia, dove può vedere il mare e non sentirne troppo la mancanza. Nonostante sia spesso lontano da casa è un padre molto presente e in grado di trasmettere passione e valori.
3 curiosità su Giovanni Soldini
– Il suo piatto preferito è riso integrale con limone e capperi: semplice ma saporito.
– L’orecchino che porta al lobo sinistro è il simbolo del passaggio a Capo Horn, un ulteriore dimostrazione del proprio coraggio dato che il buco viene fatto a freddo.
– La sua barca è un trimarano Maserati Multi 70.
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