Con l’avvento dei tanti programmi di cucina in TV il mestiere dello chef è tornato in auge come un lavoro di élite.
Quella che per alcuni anni è stata solo una passione da sfoggiare durante le cene tra amici, i pranzi domenicali di famiglia, adesso sta diventando sempre più un lavoro molto ambito, richiesto e pagato bene. Ma come diventare chef? Davvero bastano i consigli della nonna e il vecchio ricettario di casa per approcciarsi a questo percorso? Ovviamente la risposta è no, come ogni categoria, anche questa ha bisogno di qualifiche che provengono da corsi di formazione, pratica sul campo e tanto esercizio.
Vediamo insieme qualche consiglio dalla formazione allo stage più giusto per chi ha nel sangue questa propensione culinaria.
Il diploma alberghiero
Sì sa, quando le passioni emergono sin da giovani è tutto più facile, gli studi sono meglio indirizzati e gli anni di esperienza sono più numerosi rispetto a chi scopre la propria attitudine soltanto da adulto. Quindi se si ha questa passione già dall’infanzia, e lo vediamo sempre più spesso grazie a programmi di cucina ad hoc per i bambini come Junior Bake Off o Junior Masterchef, è giusto essere incoraggiati a frequentare la scuola alberghiera che offre un percorso completo che spazia dalla cucina alla gestione della sala, fino alla reception.
Sempre più spesso, infatti, gli stessi chef sono i proprietari delle strutture che dirigono e quindi le competenze non possono fermarsi alla preparazione delle pietanze ma devono vertere anche sul profilo aziendale propriamente detto.
E se la sacra fiamma della passione per la cucina si è scoperta da adulti?
Non bisogna disperare. Molti chef famosi infatti, come Ferran Adrià, hanno iniziato da grandi. Frequentare subito le cucine è fondamentale: si costruiscono anni di esperienza preziosi per trovare un impiego. Un tempo infatti la formazione si faceva direttamente sul campo. Ad oggi però è necessaria comunque una qualifica certificata, anche e soprattutto per ragioni sanitarie e di competenze.
E per questo vengono in favore dei futuri mestieranti molti corsi di formazione, sia online che in sede, che preparano l’allievo a tutto quello che verrà nel mondo del lavoro. Si compongono di alcuni moduli canonici, la preparazione dei pasti essenziali (colazioni, primi piatti, secondi piatti), modalità e gestione delle diverse cotture, i segreti dello chef. Tutto questo è accompagnato da lezioni concernenti le qualità e gli ingredienti delle materie prime, i vari abbinamenti e la varietà in base alle portate.
Lo stage: la vera palestra del mestiere è quella che si fa sul campo
Alla fine del corso, sarà necessario svolgere uno stage direttamente in uno dei ristoranti o strutture alberghiere accreditate con l’ente di formazione. Questo step sarà propedeutico alla buona riuscita del lavoro futuro e servirà anche per riconoscere se davvero si ha la stoffa del mestiere.
Ad oggi risulta che chi inizia questo percorso di formazione e lo porta a termine con successo, ha il 90% di possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, anche grazie alle aziende di istruzione che comunque accompagnano l’allievo nel percorso futuro, conducendolo verso quella che sarà diventata un’occupazione, oltre che una passione.
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