Come fare il pesto alla trapanese

Come fare il pesto alla trapanese

In alcune zone della Sicilia lo chiamano agghiata, ma è più conosciuto come pesto alla trapanese: ecco la ricetta!

Oggi prepariamo la ricetta del pesto alla trapanese, un sugo tipico della città di Trapani e di tutta la Sicilia occidentale. La sua è una storia antica, e il suo nome, infatti, non è per niente casuale: pare che siano state proprio le navi genovesi che si fermavano nel porto di Trapani a portare qui la tradizionale ricetta del pesto, rielaborata poi dagli abitanti con prodotti tipici siciliani.

Il suo sapore delicato e fresco lo rende adatto a qualsiasi tipo di pasta, specialmente in estate, ma per un piatto 100% siciliano provatelo con le busiate.

Vasetto di pesto alla trapanese

Come fare il pesto alla trapanese: la ricetta originale

Per preparare questo sugo sarebbe necessario un mortaio, ma potete ottenere risultati altrettanto eccellenti anche con un semplice tritatutto o con un frullino a immersione.

  1. Prima di iniziare è necessario lavare con delicatezza e attenzione le foglie di basilico e stenderle ad asciugare su un panno.
  2. Anche i pomodori devono essere lavati e sbucciati con cura. Potete farlo con pazienza a mano oppure incidere la pelle e tuffarli in acqua bollente per pochi secondi per poi spellarli successivamente, proprio come indicato dalla nostra guida su come pelare i pomodori. Fatto questo, tagliateli a metà e rimuovete l’acqua e i semi.
  3. Nel frattempo è consigliabile mettere in frigo le lame del tritatutto per evitare di ossidare il basilico durante la preparazione.
  4. Ora che tutte le componenti del pesto sono pronte non resta che iniziare: mettete le mandorle e l’aglio sbucciato e privato dell’anima nel frullatore e riducete il tutto in una polvere grossolana. Ricordate che il pesto alla trapanese non è liscio ma piuttosto rustico.
  5. Unite quindi i pomodori pelati, il basilico e una presa di sale e frullate il tutto fino a ottenere una consistenza omogenea ma rustica.
  6. Incorporate il formaggio grattugiato e aggiungete olio quanto ne serve a ottenere una consistenza cremosa.

Proprio per la sua semplicità, è possibile realizzare anche il pesto alla trapanese con il Bimby. In questo modo sarete certi di ottenere una consistenza perfetta. Ma qual è il modo migliore per gustarlo? Sicuramente la pasta: pensate che le busiate con il pesto alla trapanese sono state inserite tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali Siciliani.

Se volete cimentarvi con il mortaio, ecco un video dove si vedono tutti gli ingredienti del pesto alla trapanese lavorati a mano fino a ottenere la giusta consistenza.

Conservazione

Il pesto alla trapanese si conserva per circa 4-5 giorni in frigorifero. Vi ricordiamo che conviene aggiungere nel vasetto un filo di olio extravergine di oliva fino a che non ricoprirà interamente il pesto, in questo modo durerà più a lungo. Sconsigliamo la congelazione in freezer.

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Origini del pesto alla trapanese

Come anticipato in precedenza la nascita del pesto alla trapanese (o siciliano) ha origini antiche che si possono far risalire appunto alla città di Trapani: in antichità famosa per il suo porto dove lo scambio di merci, tradizione e cultura era pressoché inevitabile essendo incontro di barche in arrivo da tutto il mediterraneo (e non solo).

Qui i marinai trapanesi vennero per la prima volta in contatto con i prodotti genovesi e sembra proprio che l’agliata genovese sia stata la salsa protagonista di questa storia. L’agliata genovese venne infatti personalizzata dai siciliani, fino a diventare il pesto rosso ormai famoso lungo tutto il Bel Paese. Questa salsa, infatti, in dialetto viene chiamata agghiata trapanisa o pasta cu l’agghia per indicare quanto l’aglio sia fondamentale nella realizzazione della ricetta.

Il pesto rosso trapanese veniva abbinato alla pasta, in particolare alle busiate: un formato tipico della zona che ricorda una tagliatella arrotolata perfetta per raccogliere tutto il sugo (anche in questo caso la storia del prodotto è molto interessante da conoscere, a testimonianza di quanto il cibo sia legato alla cultura del territorio e alle abitudini dei suoi abitanti). Non solo, è anche il perfetto condimento degli gnoccoli, un formato di pasta lungo circa 15 cm e largo mezzo centimetro, incavato a mano con le dita.

Il pesto di Trapani è talmente buono e versatile da poter essere servito persino come antipasto o aperitivo sulle bruschette.

Ingredienti tipici per preparare il pesto siciliano

I prodotti locali di Trapani furono e sono tuttora la base per questa salsa: viene usato l’aglio rosso di Nubia così come i tipici pomodori Pizzutelli. A questi due ingredienti base fanno da contorno l’olio extravergine di oliva DOP delle valli trapanesi, il sale (che tradizionalmente veniva dalle saline di Trapani e Paceco), le mandorle ericine e non poteva mancare il basilico (un altro ingrediente base tramandato dai marinai liguri).

Una variante molto utilizzata di questa salsa prevede l’aggiunta di un po’ di tonno sott’olio (ne basteranno circa 200 g rispetto alla ricetta base appena descritta). La pasta al pesto alla trapanese con il tonno è ancora più gustosa: non dovrete far altro che sfilacciare il tonno ben scolato all’interno del pesto, mescolare bene il tutto e usarlo come condimento.

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