Scopriamo quali sono i cibi liofilizzati e qual è il processo che permette di ottenere questi pratici prodotti.

Sarà capitato a tutti di imbattersi in buste di cibo liofilizzato, soprattutto se siete amanti del trekking e della vita all’aria aperta. Ma sapete davvero cos’è il cibo liofilizzato? In molti tendono a demonizzarlo e, anche se è vero che una dieta basata unicamente su questi prodotti non sarebbe possibile, solo scoprendo il processo di liofilizzazione è possibile capire che non sono poi così male (dal punto di vista organolettico si intende).

cibo liofilizzato
cibo liofilizzato

Alimenti liofilizzati: come si ottengono

La liofilizzazione è un processo di essiccazione che prolunga i tempi di conservazione di un prodotto mantenendone inalterate le caratteristiche nutritive e quelle già citate organolettiche. Per utilizzarli è poi sufficiente aggiungere una piccola quantità di acqua. Risultano quindi molto pratici in tutte quelle occasioni in cui si ha necessità o di avere prodotti a lunga conservazione, o alimenti più leggeri e facili da trasportare.

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Il cibo disidratato, proprio come dice il termine, è stato privato dell’acqua. In realtà però il processo di liofilizzazione è molto più complesso. Gli alimenti destinati a questo tipo di lavorazione vengono dapprima sminuzzati e poi sottoposti a un processo di omogenizzazione.

A questo segue un congelamento a temperature comprese tra i -30° e i -50°C indispensabile per bloccare il processo di deperimento. Il crioessiccamento è il passaggio successivo, nonché l’ultimo prima del confezionamento, e consiste nel sottoporre il prodotto a un sotto vuoto spinto. Il risultato è un prodotto essiccato pronto per essere confezionato.

Affinché possa definirsi liofilizzato, un cibo può contenere al massimo il 2% di umidità. Questo tipo di prodotto ha un peso nettamente inferiore rispetto a quello di partenza (da 1/4 a 1/10 in meno). Anche in questo caso è sufficiente leggere bene l’etichetta poi per assicurarsi di avere un prodotto di qualità.

Come reidratare il cibo liofilizzato

Esistono due modi diversi per reidratare il cibo liofilizzato. Il primo consiste nell’aggiungere acqua bollente direttamente nella busta seguendo le indicazioni riportate in etichetta. Il sacchetto va poi sigillato e lasciato riposare per 15-20 minuti in modo da dare al tempo al cibo di assorbire tutta l’acqua. Si procede poi con il consumo. Questa tecnica è molto utilizzata soprattutto nel caso di cibo liofilizzato per escursionismo.

Il secondo invece consiste non portare a bollore l’acqua in una pentola o padella seguendo le dosi riportate in etichetta e in un secondo tempo versare il contenuto della busta, lasciando cuocere fino a che non si sarà assorbita. Questa tecnica viene solitamente utilizzare per la cottura dei preparati liofilizzati a base di pasta che si usano in ambito domestico.

Sapete poi quali sono i cibi a lunga conservazione?

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ultimo aggiornamento: 03-04-2022


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