Sapete già cos’è l’uovo centenario e la sua storia? Ecco tutto ciò che c’è da sapere su questo particolare e discusso prodotto tipico della Cina.
In Occidente è ancora poco noto, soprattutto in Italia, ma l’uovo centenario, anche chiamato pidan, ha una tradizione davvero molto lunga. Con questo termine, si indica un prodotto gastronomico di origini asiatiche; in particolare, le sue origini sono legate alla Cina. Si tratta di una scoperta culinaria risalente ad alcuni secoli fa e rimane un prodotto molto ricercato della gastronomia cinese.
Come si prepara l’uovo centenario
Ad oggi, la preparazione dell’uovo centenario è ancora rinomata – seppur con qualche modifica. Il prodotto di partenza è sempre l’uovo di anatra, che risulta più adatto rispetto a quello di gallina o di quaglia. Le uova si lasciano fermentare in un contenitore, coperte con un particolare miscuglio a base di: acqua, carbone, sale e ossido di calcio. Il tempo di fermentazione è di circa 100 giorni.
Una volta terminato il processo di fermentazione l’uovo viene immerso in un infuso di tè, calce, cenere, sale e creta, che serve per dissolvere il guscio per scoprire come la fermentazione ha lavorato su tuorlo e albume.
L’aspetto di questa specialità gastronomica della Cina è tutto particolare. Il guscio è molto scuro e nasconde un albume dalla consistenza gelatinosa e dal colore ambrato. Quasi trasparente e scura, la parte gelatinosa nasconde un tuorlo grigio/verde e abbastanza scuro. Il suo aspetto, quindi, non è molto invitante, proprio come il suo odore. La maggior parte degli assaggiatori, precisiamo occidentali, affermano che sia abbastanza sulfureo e sgradevole, quasi come un uovo marcio o un formaggio erborinato. A discapito di ciò, il suo gusto sembra essere molto saporito, quasi migliore di un uovo sodo consueto.
In patria è molto apprezzato, ma in Occidente la sua fama non accenna a decollare; probabilmente, la causa di ciò si deve al suo odore troppo forte che penalizza il sapore del prodotto.
Cos’è l’uovo centenario: la storia
Secondo alcune testimonianze, l’origine delle uova centenarie sarebbe da collocarsi a circa 600 anni fa, durante il periodo Ming. Il tutto sarebbe partito da un uomo che trovò in una piccola pozza piena di calce viva un uovo di anatra; l’uovo sarebbe rimasto lì conservato per oltre 2 mesi e, una volta assaggiato, il suo sapore avrebbe colpito positivamente l’uomo, che cominciò a prepararlo in casa – aggiungendo del sale.
Come detto in precedenza anche oggi viene preparata questa “specialità”, tuttavia la calce viva ha lasciato il posto ad altri prodotti che portano tuttavia al medesimo risultato di fermentazione.
Come servire l’uovo dei cento anni
Nella cucina asiatica, questo prodotto gastronomico viene mangiato da solo o servito per accompagnare altri piatti. Viene usato per arricchire minestre e zuppe, oppure incluso nella preparazione di omelette fatte con uova fresche. Un altro metodo molto apprezzato in patria è di usarlo nel congee, un tipico porridge. Se volete servirlo come semplice contorno o antipasto, vi basta tagliarlo a fette e condirlo con radici di zenzero marinate. A Taiwan, invece, viene presentato con fette di tofu freddo e condito con salsa di soia. Ecco un video che illustra questa semplice ricetta.
Se volete acquistarlo, potreste trovarlo in alcuni supermercati cinesi, presenti sul territorio italiano oppure online. Il suo prezzo si aggira intorno ai 4,50 euro per una confezione da 6 uova.
Uovo centenario: è pericoloso
A nessuno verrebbe mai in mente di assaggiare un uovo nero dal forte odore di zolfo. È del tutto naturale quindi domandarsi se l’uovo centenario sia o meno pericoloso per la salute. La risposta è no, sempre che sia preparato a regola d’arte. Acquistatelo da venditori affidabili perché, ahi noi, in questo caso il vostro olfatto non vi sarà di grande aiuto per valutarne la qualità!