Quando si parla di bollicine si tende a fare un po’ di confusione. Ecco perché oggi scopriamo quali sono le differenze tra prosecco e spumante.

Quando si presenta qualche occasione per festeggiare, immediatamente facciamo ricorso a una bottiglia di bollicine. Spesso però ci riferiamo indistintamente a prosecco e spumante, quasi fossero la stessa cosa. Nel corso dell’articolo scopriremo invece come tra i due vini esistano delle differenze, dettate principalmente dalla zona di produzione e dal vitigno utilizzato.

Cos’è il vino spumante e come si ottiene?

Cominciamo da quella che a tutti gli effetti potrebbe essere considerata una macrocategoria, quella dei vini spumante. Con questo termine si indicano tutti quei vini che all’apertura della bottiglia fanno fuoriuscire una schiuma, formatasi naturalmente come conseguenza del processo di fermentazione.

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Spumante
Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/champagne-ottavino-1110591/

Esistono due diverse modalità di produzione dello spumante: il metodo classico, detto anche champenoise, o il metodo Martinotti-Charmat. Il primo prevede una seconda fermentazione del vino in bottiglia, responsabile della formazione del perlage del vino, ossia di quelle bollicine fini e persistenti. Il secondo invece prevede una seconda fermentazione in autoclave pressurizzata. É in questo modo che di ottiene ad esempio il prosecco.

Di cosa parliamo quando diciamo prosecco?

Abbiamo quindi visto come il prosecco appartenga alla categoria dei vini spumanti ottenuti tramite metodo Martinotti-Charmat, ossia sottoposti a una seconda fermentazione in una cisterna di acciaio inox pressurizzata durante la quale gli zuccheri si trasformano in alcool e anidride carbonica.

Il prosecco però resta un vino bianco DOC (Denominazione di origine controllata) o DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita) prodotto con i vitigni di Glera, Verdiso, Pinot bianco, grigio o nero in alcune province a cavallo tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia (Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno, Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine).

Dry e Brut: i punti in comune

Sia nel caso di spumante che di prosecco si parla di dry e brut e relative sfumature intermedie per indicarne il tenore zuccherino. Nel primo caso parliamo di vini dolci dal gusto morbido perfetti per accompagnare frutta e dolce. Nel secondo invece abbiamo un vino dal gusto deciso perfetto per antipasti e primi piatti.

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Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/champagne-ottavino-1110591/

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ultimo aggiornamento: 23-08-2019


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