Furikake: cos'è e come si usa il condimento giapponese
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Furikake: tutto quello che c’è da sapere sul condimento tipico giapponese

Ciotola con condimento giapponese chiamato furikake

Scopriamo l’origine e la storia del furikake, un condimento tipico giapponese, e vediamo qualche dritta per utilizzarlo al meglio.

Negli ultimi tempi la passione per la cucina giapponese, e non parliamo solo di sushi, ha preso piede anche nel nostro paese. Abbiamo imparato a conoscerla attraverso molte ricette, scoprendo un mondo che va ben oltre i piatti a base di riso. Non vi avevamo ancora parlato del furikake, un condimento tipico di questa cucina il cui utilizzo è davvero vasto (vedremo tutto nel dettaglio poco sotto).

Cos’è il furikake

Preparato con diversi ingredienti, alla base troviamo semi di sesamo tostati, alghe nori e fiocchi di pesce essiccato (katsuobushi). Talvolta, soprattutto nelle preparazioni industriali, troviamo anche glutammato di sodio (per esaltare il sapore umami), zucchero e sale. Il suo nome giapponese 振り掛け significa letteralmente spolverato sopra perché è proprio questo il modo in cui viene tradizionalmente utilizzato.

Nasce infatti per rendere più saporito e completo dal punto di vista nutrizionale il riso bianco (gohan) tipico della cucina giapponese. Tenete poi presente che sebbene gli ingredienti alla base siano sempre gli stessi, ne esistono di moltissimi tipi: da quelli che prevedono l’aggiunta di verdure essiccate a quello aromatizzato al the matcha passando per sapori più decisi come il curry giapponese o il peperoncino.

Riso bianco giapponese gohan condito con furikake
Riso con condimento giapponese chiamato furikake – primochef.it

Origine e storia

Le origini di questo piatto risalgono ai primi del ‘900 quando un farmacista di Kumamoto, tale Suekichi Yoshimaru, nel tentativo di incrementare l’apporto di calcio della dieta dei suoi connazionali, studiò un mix di lische di pesce ridotte in polvere, insaporito con alghe, sesamo tostato e semi di papavero e gli diede il nome di gohan no tomo, l’amico del riso.

Sulla stessa scia, pochi anni più tardi, un droghiere di Fukushimarealizzò un condimento a base di pesce essiccato, alghe e salsa di soia e lo chiamò kore wa umai (quanto è buono!). Inizialmente considerato cibo di lusso, destinato a coloro che potevano permettersi di consumare riso bianco tutti i giorni, durante la Seconda Guerra Mondiale divenne una delle componenti del pasto dell’esercito nipponico. Al termine del conflitto invece servì ad arginare il problema della malnutrizione che attanagliava il paese.

Entrambe le preparazioni, pochi anni dopo la loro ideazione, vennero realizzate su scala industriale. Ma forse vi starete chiedendo cosa abbiano a che fare con il furikake. Nel 1959 i vari produttori decisero di identificare con un unico nome questo genere di alimento dandogli per l’appunto il nome di furikake, “da spargere sopra”.

Come si usa il furikake

Abbiamo sottolineato già in diverse occasioni come il furikake sia una sorta di condimento, ma da spargere sopra a cosa? A detta dei giapponesi, sopra a tutto! Si utilizza infatti in moltissime ricette, complice il fatto che ne esistono diverse varianti. Ecco alcuni suggerimenti:

  • con il riso bianco (gohan): per conferirgli sapore e incrementarne l’apporto di calcio. Viene considerato un piatto semplice che piace a tutti e viene spesso ordinato per i bambini;
  • sul ramen: la classica zuppa giapponese viene spesso arricchita con una spolverata di furikake;
  • negli onigiri: è usanza aggiungere il furikake sia direttamente nel riso, utilizzato per realizzare le caratteristiche polpette di riso triangolari, sia a decorazione;
  • nel bento, la “schiscetta” giaponese per eccellenza.

Tenete però presente che il furikake è ottimo anche abbinato a ingredienti più semplici come delle uova al tegamino, una frittata, con l’insalata o per realizzare marinature particolari per carne pesce.

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ultimo aggiornamento: 1 Luglio 2025 15:39

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