I suoi piatti sono provocatori, spesso preparati con ingredienti insoliti. Valerio Braschi fa di nuovo parlare di sé con il pene di toro alla scapece.
Fin da subito si era intuito che il giovane chef vincitore di Masterchef avesse una marcia in più ma chi si sarebbe mai aspettato di vederlo cucinare un ingrediente mai utilizzato nella cucina italiana? Forse solo i più lungimiranti, perché il pene di toro alla scapece di Valerio Braschi è davvero qualcosa di insolito che fa notizia. Lo troviamo nel menù del suo ristorante romano ed è lui stesso a darne l’annuncio attraverso la sua pagina Facebook.
Pene di toro alla scapece di valerio braschi: il nuovo piatto del vincitore di Masterchef
“Molti ingredienti utilizzati in passato a noi oggi sono quasi sconosciuti.” così inizia la nota pubblicata sulla sua pagina Facebook. Questo già lascia presagire qualcosa di davvero insolito, visto l’estro del giovane vincitore di Masterchef.
“Vittima” sacrificale della sua follia culinaria stavolta è il membro del toro. Già cucinato in alcuni ristoranti esteri, in Italia è un ingrediente tutto nuovo che non rientra nemmeno nelle tradizioni contadine più remote. Lui invece decide di renderlo il protagonista di un piatto e metterlo nel menù del Ristorante 1978 di Roma. Inutile dire che la continua ricerca tra i fornelli e l’attenzione verso la materia prima lascia presagire una sola cosa: Valerio punta alla stella Michelin.
Come fare il pene di toro alla scapece di Valerio Braschi
Non provateci a casa. Oppure sì?! Cucinare il pene di toro alla scapece non è certo un gioco da ragazzi. Valerio spiega a grandi linee quali sono i passaggi della ricetta: “Dopo averlo pulito e spellato viene cotto 18 ore a 75°C in ultrasuoni assieme a qualche goccia di caramello di Manzo per esaltarne ancora di più il gusto bovino. Una volta cotto ne otteniamo una lastra gelatinosa da cui ricaviamo tante piccole porzioni coppate a forma di testa di toro”.
Il tutto viene accompagnato con una salsa alla scapece che però scapece non è. Della tradizionale preparazione napoletana a base di menta e aceto infatti mantiene solo i sapori. La consistenza che decide di dare al tutto infatti è di una crema. Al piatto si aggiunge poi una seconda salsa da lui stesso definita “calda e profonda” a base di anguilla affumicata.
Sarà l’ennesima provocazione dopo la lasagna in tubetto?
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