La food blogger Chiara Maci ha raccontato sui social la brutta esperienza vissuta per il passaporto della figlia. Dure le sue parole.

“In questura per rinnovare un passaporto nel 2023 ancora bisogna giustificarsi per essere monogenitore“: comincia così il duro sfogo di Chiara Maci, la 39enne food blogger che ieri ha pubblicato un Instagram un post di forte critica contro le istituzioni, dopo essere stata in Questura per le pratiche di rinnovo del passaporto della sua primogenita. Il disappunto provato l’ha fatta quasi piangere.

Cosa è successo in Questura

Chiara Maci
Chiara Maci

La food blogger si è recata in Questura con l’appuntamento per rinnovare il passaporto della figlia Bianca, nata nel 2014 e cresciuta solo con lei, dal momento che la Maci era single nel periodo del parto – ricordiamo che la blogger ha anche un secondo figlio, Andrea, avuto nel 2018 da Filippo La Mantia, ma la relazione tra i due è finita.

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Da quel che si può intuire, i poliziotti in servizio nell’ufficio avrebbero insistito per venire a conoscenza dell’identità del padre e del perchè la bambina abbia solamente uno dei due genitori come tutore, richiedendo documenti aggiuntivi.

“Eh sa, è andata così” ha risposto Chiara Maci, che è rimasta stizzita soprattutto dal fatto che queste domande fossero poste in presenza della bimba. “L’ho buttata sul ridere, davanti a mia figlia. Perchè le lacrime agli occhi io le trattengo quando devo, me lo hanno insegnato le donne. Ma hanno fatto male a lei, prima che a me”.

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Lo sfogo di Chiara Maci sui social

Partendo dall’inconveniente creatosi in Questura, la Maci ha però aperto un discorso più ampio, che riguarda la situazione generale di chi, come lei, si ritrova a crescere i propri figli da solo in Italia.

“A me hanno fatto male in 9 mesi di ecografie senza qualcuno che mi stringesse la mano, mi hanno fatto male all’anagrafe, ad ogni festa del papà, ad ogni modulo con doppia firma dove il mio era sempre mancante di qualcosa. Mi hanno fatto male le istituzioni, le pubblicità delle famiglie perfette, la normalità comunicata che è sempre stata solo una”.

Rivendicando il diritto di essere diversa, ha quindi poi concluso con una stoccata finale: “Mamma perché vogliono altri documenti? Perché non sanno fare il loro lavoro, amore. Tutto qui”. Il post ha generato molti commenti positivi e di sostegno, ma anche numerose critiche da parte di chi riconosce nelle richieste della questura il tentativo lecito di evitare, ad esempio, che un genitore separato porti via il figlio all’insaputa dell’ex partner.

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ultimo aggiornamento: 28-09-2023


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