Prepariamo le pettole pugliesi, un fritto che non può mancare sulle tavole di Natale (non solo in Puglia).
In vista del Natale prepariamo un piatto tipico della cucina pugliese, le pettole. Tipiche anche di Basilicata e Campania, le pettole non sono altro che bocconcini di pasta lievitata e fritta. Il nome pettole deriva dal greco petta, ossia “piccola focaccia” ma anche “palline” o “cuscini”, segno della profonda influenza che la cultura ellenica ha avuto su questa regione.
Pur rappresentando una ricetta natalizia, le pettole pugliesi (o pittule) sono ideali da gustare in ogni periodo dell’anno. Anche all’interno della regione vengono preparate in periodi diversi: a Lecce si preparano in occasione di San Martino (8 novembre), a Taranto il giorno di Santa Cecilia (22 novembre), a Brindisi il 7 e l’8 dicembre e a Foggia la vigilia di Natale.
È possibile gustarle sia in purezza, condite con sale e pepe, che arricchite con altri ingredienti, dolci o salati – vi sveleremo tutto nel dettaglio tra poco. L’importante è che la pasta sia ben lievitata una volta che la andrete a friggere perché solo così i vostri bocconcini risulteranno soffici e leggerissimi.
I più attenti poi noteranno delle somiglianze con i coccoli, tipici della cucina toscana, e con le zeppole di pasta cresciuta tipiche della Campania. Insomma, regione che vai, pasta fritta che trovi anche perché ormai lo sappiamo che fritto è buono tutto!
Ingredienti
Per le pettole
- Farina 00 – 500 g
- Acqua – 500 g
- Lievito di birra fresco – 10 g
- Sale fino – 10 g
- Olio di semi per friggere – q.b.
Preparazione
Pettole pugliesi
Cominciate setacciando la farina in una ciotola.
Sciogliete il lievito di birra nell’acqua tiepida e versatela poco per volta sulla farina, mescolando con le mani. Esaurita l’acqua, incorporate anche il sale e continuate a lavorare fino a ottenere un impasto morbido e colloso.
Coprite la ciotola con pellicola e fate lievitare in forno spento con la luce accesa per due ore.
Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume, mettete sul fuoco una pentola con abbondante olio di semi per friggere e scaldatelo fino a 180°C.
Immergete un cucchiaio nell’olio bollente, questo servirà a far scendere l’impasto con più facilità. Prelevate poi un cucchiaio di pastella alla volta e, aiutandovi con un altro cucchiaio, fatela scivolare nell’olio. È importante friggere poche pettole per volta in modo che l’olio non scenda troppo di temperatura.
Durante la cottura giratele di tanto in tanto in modo da ottenere una doratura uniforme quindi scolatele con una schiumarola e passatele su carta assorbente prima di servirle ben calde.
Ed ecco un breve video con tutti i passaggi per realizzare questi sfizi fritti.
Naturalmente questo è un impasto abbastanza neutro. Se volete potete renderle più saporite aggiungendo acciughe spezzettate, olive a rondelle o pomodori secchi tritati subito nelle prime fasi di impasto, prima della lievitazione.
Per la versione dolce invece preparate la ricetta originale delle pettole pugliesi, passate alla frittura e poi cospargetele di zucchero semolato aromatizzato a piacere con cannella, vanillina o scorza grattugiata di agrumi. Saranno molto simili alle classiche castagnole.
Tenete presente che volendo potete anche dividere l’impasto in due ciotole così da preparare contemporaneamente una versione dolce e una salata.
Conservazione
Essendo fritte vi consigliamo di consumarle al momento. Potete riscaldare quelle avanzate in forno o in friggitrice ad aria ma non saranno mai come appena fatte.
