Data di scadenza degli alimenti: nuova etichetta per ridurre lo spreco
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“Spesso buono oltre”: la nuova etichetta anti spreco. In quali cibi si troverà?

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Scadenza degli alimenti: in arrivo l’avviso “Spesso buono oltre…”: dove nasce l’idea della nuova etichetta e in quali cibi si potrà trovare.

La Commissione europea ha proposto di aggiungere una nuova informazione sull’etichetta degli alimenti al fine di prolungarne la vita e ridurre lo spreco. In aggiunta alla data di scadenza, si propone di includere la dicitura “Spesso buono oltre…” insieme alla classica “Da consumarsi preferibilmente entro il…”. Questa modifica fa parte di una bozza di atto delegato su cui la Commissione europea sta lavorando da tempo e che sta discutendo con gli Stati membri.

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Perché la nuova dicitura sugli alimenti

La Commissione ritiene che questa modifica sia opportuna per ridurre lo spreco alimentare, che è un problema enorme nell’Unione Europea. Attualmente, l’UE produce 57 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari all’anno, pari a circa 127 chili per ogni abitante, con un costo stimato di 130 miliardi di euro a carico dei Ventisette.

La Commissione europea aveva già annunciato l’intenzione di intervenire sulla data di scadenza nel 2020 attraverso la sua strategia “Farm to Fork”. L’introduzione della nuova dicitura “Spesso buono oltre…” è considerata necessaria per migliorare la comprensione della data di scadenza da parte dei consumatori, influenzando così la loro decisione sull’opportunità di consumare o eliminare un alimento. La misura potrebbe anche avere implicazioni per il dibattuto Nutriscore. Inizialmente, la nuova dicitura era prevista come parte di un pacchetto che comprendeva l’etichetta nutrizionale, l’obbligo di indicare l’origine degli alimenti e nuove indicazioni sugli alcolici. Tuttavia, l’introduzione della nuova dicitura apre nuovi scenari e potrebbe essere considerata separatamente dalle altre misure.

I commenti sulla dicitura “Spesso buono oltre”

Sabine Pelsser, capo unità della direzione generale per la salute della Commissione europea, ha affermato che il tema dell’etichetta nutrizionale fronte-pacco è molto complesso dal punto di vista politico e tecnico. Tuttavia, la Commissione sta lavorando per presentare una proposta che sia convincente per le piccole e medie imprese, gli Stati membri, il Parlamento europeo e i cittadini. Coldiretti ha accolto positivamente la possibile interruzione del dibattito sul Nutriscore, affermando che la discussione sulle nuove indicazioni in etichetta relative alle date di scadenza dei cibi è importante per mantenere in modo chiaro la dicitura “consumare preferibilmente entro”, che dà al consumatore un limite temporale di garanzia sul mantenimento delle caratteristiche di qualità degli alimenti.

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Da dove nasce l’idea della nuova dicitura

La Commissione non ha inventato l’idea da sola. Nel corso del 2021, l’applicazione Too Good To Go, insieme ad alcuni partner, ha già introdotto sul mercato 10 milioni di prodotti contrassegnati con la dicitura “spesso buono oltre”. L’applicazione è disponibile in Italia e in altri Paesi europei, ed è stata creata per recuperare cibi invenduti da ristoranti e supermercati che, nonostante siano ancora commestibili, rischiano di finire nella spazzatura.

L’acquisto di questi prodotti consente un notevole risparmio. L’iniziativa invita i consumatori a riflettere sugli sprechi e a utilizzare i loro sensi per valutare se un prodotto, anche se superato il termine di conservazione minimo, è ancora buono da mangiare. La proposta della Commissione è in linea con questa iniziativa.

Quali sono i cibi con la nuova etichetta

Il sito Too Good To Go fornisce una guida approssimativa sui periodi oltre i quali i cibi possono essere consumati anche dopo il Tmc.

Ad esempio, il pane confezionato può essere consumato fino a circa 7 giorni dopo il Tmc, mentre i prodotti a base di carne confezionati, gli affettati e i prodotti di salumeria crudi, cotti e stagionati possono essere consumati fino a un mese o due dopo il Tmc. I dolci confezionati, le confetture e le conserve, le farine e i cereali, la pasta secca, il riso, il cous-cous e gli snack secchi dolci e salati possono essere consumati fino a uno o due mesi dopo il Tmc, mentre il latte Uht, le spezie ed erbe aromatiche, le salse come maionese, ketchup, senape e i succhi di frutta possono essere consumati fino a sei mesi dopo il Tmc.

Tuttavia, gli esperti consigliano comunque di “testare” tutti questi alimenti prima di cucinarli o mangiarli, osservandoli per individuare eventuali muffe o alterazioni nel colore, verificandone la consistenza al tatto e assaggiandone un pezzetto per testarne il sapore. La proposta della Commissione è ancora una bozza e non sono stati forniti ulteriori dettagli, ma è probabile che questi siano i cibi che verranno inclusi nella nuova dicitura.

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ultimo aggiornamento: 13 Marzo 2023 10:38

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