Chi è sotto stress, e non dorme, mangia più di chi non lo è: il cervello decide per noi se la nostra dieta avrà successo oppure no
Secondo uno studio dell’Università della Pennsylvania, effettuato sui topi di laboratorio, ha dimostrato come i topi in condizione di stress, prediligono i cibi grassi, rispetto ai topi non stressati. I topi con dei livelli di stess più elevato, dopo alcune settimane, mostravano segni di depressione, e i loro geni regloatori dello stress risultavano mutati a lungo termine, anche una volta eliminata la causa dello stress.
Esattamente come per i topi, anche per l’uomo un pezzo di pizza risulterà più attraente dopo una giornata di lavoro stressante. Per questo è fondamentale imparare a gestire lo stess, sia per raggiungere un obiettivo di peso con una dieta, che per non ingrassare.
Attenzione anche a dormire a sufficienza
Un ulteriore studio del St. Luke’s-Roosevelt Hospital Center e della Columbia University, ha dimostrato che durante i periodi di privazione di sonno, alla vista di alimenti grassi, fritti e saporiti si attivano nel cervello dei centri di ricompensa, che rendono questi alimenti irresistibili.
A coloro che hanno preso parte alla ricerca è stato impedito di dormire per più di 4 ore a notte, e sono state fatte visionare immagini di cibo salutare, e cibo spazzatura.
In chi è stato privato del sonno le immagini del cibo spazzatura attivavano nel cervello le aree della ricompensa e della gratificazione, che non venivano attivate, invece con le immagini del cibo salutare.
Dormire poco porta a preferire alimenti grassi per via del bisogno di appagare i nostri centri di ricompensa, e di consegenza porta a compromettere la dieta e il peso forma.
In gereale quindi chi dorme meno, anche a causa dello stress, tende a mangiare peggio di chi ha un sonno reglorare, e non si definisce stressato.
Proprio perchè il cibo spazzatura è percepito come gratificante, c’è una tendenza a ricercare sempre maggiore gratificazione, e di conseguenza mangiare sempre più cibo spazzatura.
Fonte immagine: Flickr
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