Martina: imprese agricole nel Mezzogiorno che proprio in questi anni si sono fatte e hanno ottenuto successi calomorosi
Per far ripartire il Mezzogiorno serve più agricoltura. E’ la ricetta della Cia che ha portato a Expo e riunito in assemblea a Palazzo Italia migliaia di imprenditori agricoli suoi associati. Un appuntamento per chiedere al governo, rappresentato dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, di riportare l’agricoltura al centro delle politiche di sviluppo, anche per il suo ruolo di custode del territorio.
“Propongo un patto di lavoro quotidiano dove non c’è uno slogan, ma l’impegno tutti i giorni per fare in modo che, attraverso l’esperienza agricola di tante Regioni del Mezzogiorno si possa creare sviluppo, occupazione, crescita e impresa. Ci sono bellissime esperienze di imprese agricole nel Mezzogiorno che proprio in questi anni si sono fatte e hanno ottenuto successi calomorosi, noi dobbiamo lavorare di più su alcuni temi strutturali”.
Un riferimento all’aggregazione di imprese, alla logistica e la formazione, anche se il problema più incombente resta la presenza della criminalità organizzata, come sottolinea Luigi Ciotti, sacerdote antimafia che auspica un salto di qualità nell’uso dei terreni confiscati alle cosche.
“Si potrebbe fare molto di più, bisognerebbe creare le condizioni perché questo possa avvenire. Ci sono delle proposte, è da due anni e mezzo che aspettiamo delle modifiche. Speriamo che la politica dia un’accelerazione per superare i nodi, i problemi e le difficoltà che sono sorte nell’arco di questi vent’anni”.
Nel frattempo, nei sette anni di crisi, il Pil del Mezzogiorno è calato del 13%, il doppio che al Centro Nord, ma è proprio dall’agricoltura, come testimonia il recentissimo rapporto Svimez, che arriva un primo segnale positivo e nel 2050, secondo la Commissione europea, la domanda di prodotti agricoli sarà cresciuta del 70%.
Fonte: askanews