Non è uno chef come tutti gli altri: scopriamo la storia di Alain Ducasse e qualche chicca sulla sua blindatissima vita privata!

Cuoco, artista, esteta, artigiano del buon vivere e del ben mangiare, così si definisce Alain Ducasse. La sua cucina è essenziale, sincronizzata con il suo territorio e con la sua epoca: sposa tradizione e modernità con il rispetto delle materie prime. Il suo piatto Principe è il cosiddetto cookpot: sette verdure (che variano in base alla stagionalità) cotte in una pentola di porcellana bianca, per una ricetta che unisce globale e locale.

I suoi ristoranti sono un’istituzione, celebrata in ogni angolo del mondo; la sua filosofia si base sull’esaltazione del gusto autentico dei prodotti. E la sua strategia funziona: nel 2005, Alain Ducasse è stato il primo chef a ricevere le 3 stelle Michelin per la terza volta.

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Chi è Alain Ducasse?

Nato il 13 settembre (Vergine) 1956 a Castel-Sarrazin, in Francia, capisce ben presto di voler diventare un cuoco: “L’ho deciso quando avevo 12 anni (…) Tutti i miei amici volevano diventare piloti o ingegneri (…)”, ha raccontato a La Stampa.

Alain Ducasse
Alain Ducasse

Lascia quindi la fattoria dei genitori in Guascogna e studia all’alberghiero. I suoi maestri sono stati i leggendari Michel Guérard, Roger Vergé e Alain Chapel. È soprattutto Chapel a plasmarlo per farlo diventare il cuoco che è oggi; quando il 21enne Ducasse viene assunto nel suo ristorante a Mionnay il suo primo insegnamento fu: “A partire da oggi, piccolo, dimentica tutto”.

Una grande fiducia in sè stesso caratterizza tutta la sua carriera: quando è cuoco all’Hotel de Paris di Monaco, nel suo contratto – pur di ottenere l’autonomia in cucina – è disposto a siglare una clausola rescissoria in caso non riesca ad ottenere 3 stelle Michelin in 4 anni. Come finì? Centrò appieno l’obiettivo a soli 33 mesi dall’apertura!

Nonostante le molte scommesse vinte e le premesse, il primo ristorante di Alain Ducasse a Parigi viene accolto tiepidamente. Lo chiamano “turista mediterraneo a Parigi“, “chi crede di incantare con due foglie di basilico e qualche goccia d’olio“, dicono di lui.
Come ha reagito? È andato avanti per la sua strada: i suoi quasi 30 ristoranti e il suo patrimonio stimato di 12 milioni di dollari hanno dato ragione a lui invece che ai suoi detrattori.

Alain Ducasse: vita privata

La vita privata di Alain Ducasse è protetta dai riflettori del gossip, complice anche il fatto che i suoi social raccontano più che altro la sua carriera. Lui stesso ha sottolineato in un’intervista a Corriere: “Parliamo di cucina. L’amore è una cosa privata“.

Sappiamo che è sposato dal 2017 con Gwénäelle Guéguen, architetto: i due si sono conosciuti su volo per New York; a lei ha dedicato il suo volume J’aime New York.

Alain e Gwen hanno due figli: Dae e Arzhel. Nonostante i moltissimi impegni, Alain è un padre presente e amorevole.

7 curiosità su Alain Ducasse: le stelle e…

– Negli anni ’90 diventa il più giovane tristellato della storia. Nella sua carriera ne ha ricevute ben 21 .

– Non crede nei cuochi geniali: “perché di geni ne nascono al massimo due per secolo, e non mi risulta vi sia mai stato un cuoco-genio”, come riporta reportergourmet.it.

– È stato vittima di un incidente aereo: un’estate, nel 1984, si trovava a bordo di un piccolo aereo da turismo, che vittima di un avaria del motore si schianta contro una montagna nei cieli della Savoia. Dei cinque passeggeri è stato l’unico superstite: ha perso un occhio ed è stato 18 mesi ferma a letto; era l’anno in cui ricevette le sue prime due stelle Michelin.

– Il suo libro Mangiare è un atto civico (2018), un’articolata riflessione sulla nostra alimentazione, inizia proprio con il racconto dell’incidente aereo.

– Lavora anche con l’Agenzia Spaziale Europea: aiuta a decidere l’alimentazione degli astronauti.

– Nel 2014 Glam Mag lo ha nominato chef più sexy del mondo.

– Tra i suoi allievi figurano due celebrità nostrane: Carlo Cracco e Gennaro Esposito.

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ultimo aggiornamento: 17-10-2018


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