Fichi d’India: originari del Messico, ma ormai presenti in tutta l’area mediterranea. Scopriamo le proprietà e le caratteristiche di questo particolare frutto.

I fichi d’India, frutti dell’opuntia ficus indica, sono uno degli alimenti della cucina messicana, ma ormai da tempo sono presenti in tutta l’area del Mediterraneo. In Italia, ad esempio, la pianta del fico d’India è presente nel zone costiere del Sud, senza dimenticare la Sicilia e la Sardegna. Generalmente il frutto giunge a maturazione nel mese di settembre ed è utilizzato in moltissime preparazioni.

Fichi d'india
Fichi d’india

Fico d’India: proprietà terapeutiche e valori nutrizionali

Il frutto della pianta opuntia ficus indica ha diverse proprietà terapeutiche grazie all’elevato contenuto di sali minerali come fosforo, magnesio, potassio, zinco, ferro e calcio, al suo interno è presente una moderata quantità di vitamina C, si considerano circa 14 mg per 100 gr di prodotto. La polpa del frutto è ricca di pectina, utile per abbassare l’assorbimento dello zucchero all’interno dell’intestino e dello stomaco.

Porta in tavola il gusto: ecco 9 ricette autunnali

Quanti fichi d’india si possono mangiare al giorno? Bisogna fare attenzione a non eccedere nel consumo di questo frutto zuccherino. Coloro che soffrono di colesterolo alto, secondo uno studio, avranno un beneficio nella riduzione del colesterolo consumando 250 gr di fichi al giorno per 8 settimane. È altrettanto importante pulirlo bene in modo da non ingerire le spine. Anche le pale del fico d’India sono commestibili: vanno pulite accuratamente e possono essere consumate in insalata o fritte. Le pale cotte hanno un sapore che ricorda quello delle taccole e degli asparagi, mentre i frutti hanno un sapore piuttosto dolciastro.

Come pulire i fichi d’India

Pulire fichi d'india
Pulire fichi d’india

Dopo aver raccolto i fichi d’India poneteli all’interno di un colino di plastica, sciacquateli sotto acqua corrente facendo però attenzione a non rovinarli e poi lasciateli in ammollo almeno per 1 ora (ma anche di più se avete il tempo di aspettare): in questo modo le spine si ammorbidiscono ed è più facile eliminarle (tuttavia consigliamo che indossiate comunque dei guanti a protezione). Eliminate le spine e la peluria esterna ed eliminate la buccia aiutandovi con un coltellino. Non è necessario privare la polpa dei semi: l’importante è non masticare i semi con i denti perché sono piuttosto duri.

Perché non provate anche il liquore di fichi?

Riproduzione riservata © 2024 - PC

ultimo aggiornamento: 26-07-2017


Come cucinare i ceci neri in insalata: conosciamo meglio il legume presidio Slow Food

Come cucinare le pannocchie di mais

I commenti dei nostri lettori

Lascia un commento

0 Commenti
Più vecchi
Più recenti
Feedback in Linea
Visualizza tutti i commenti