Succede a Roma, la giunta varerà un’ordinanza per estendere agli Home Restaurant le stesse regole dei normali ristoranti

La nuova moda degli home restaurant, che sta spopolando in Italia e in particolare a Roma, sta per prendere una brutta batosta.  Se fino a poco fa bastava pochissimo per aprire un Home Restaurant , ora non sarà così facile. Prima non era necessaria nessuna autorizzazione sanitaria, non bisognava superare i cinquemila euro lordi l’anno e si poteva lavorare senza partita Iva.

Ora, l’assessore Leonori ha dichiarato, in una nota, che presto anche gli Home Restaurant verranno regolarizzati come i ristoranti normali:

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“Chi esercita l’attività di cuoco a domicilio, nei cosiddetti Home Restaurant deve sottoporsi alle stesse regole che valgono per tutte le attività di somministrazione di cibi e bevande e questo perché è necessario prima di tutto tutelare il consumatore finale, a partire dalle norme igienico-sanitarie e di conservazione dei cibi. Il fenomeno si sta diffondendo a macchia d’olio soprattutto nelle grandi città e spesso con l’aiuto di siti web e social network, ma il fatto di commercializzare pietanze o bevande all’interno della propria abitazione non può esimere dal rispetto delle norme che disciplinano il settore”.

Secondo quanto riporta la nota, si tratta di concorrenza sleale nei confronti delle imprese di ristorazione che devono obbligatoriamente sottoporsi a tutti gli iter di verifica da parte delle amministrazioni, ai controlli delle Asl, agli adempimenti sulla sicurezza dei locali.

Gli Home Restaurant dovranno quindi attenersi presto a nuove regole. Questa tipologia di ristoranti vive grazie al passaparola e al web. Sui social network è facile incappare in pagine o gruppi dedicati, e si può trovare davvero di tutto, dappertutto e a tutti i prezzi. Vedremo dopo la legislazione, se gli Home Restaurant riusciranno a sopravvivere numerosi.

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ultimo aggiornamento: 07-06-2015


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