Necci, ciacci o patolle sono solo alcuni dei nomi con cui è noto questo dolce a base di farina di castagne e ricotta tipico della Toscana.
I necci sono un dolce tipico toscano, simile a delle crêpes. Si preparano con pochissimi ingredienti, solo acqua, farina di castagne e sale, e vengono poi farciti con la ricotta, perfetta per smorzare il sapore deciso della farina di castagne.
La cottura dei Necci richiede una certa perizia. Solitamente avviene nei testi su stufe a legna o camini. Per far sì che l’impasto non si attacchi si utilizzano come fodero delle foglie di castagno. Non avendo a disposizione l’apposito testo per necci potete utilizzare una padella antiaderente (che lo sia davvero o la pastella si attaccherà).
Come preparare la ricetta dei necci toscani
- Per cominciare, preparate il ripieno mescolando la ricotta con lo zucchero. Quest’ultimo non è presente in tutte le ricette, quindi scegliete voi se metterlo o meno e in quale quantità.
- A parte setacciate la farina di castagne, operazione fondamentale data la tendenza che ha a formare grumi.
- Unite un pizzico di sale e acqua a filo, mescolando con una frusta da cucina in modo da ottenere una pastella liscia e omogenea.
- Scaldate una padella antiaderente di circa 16 cm di diametro e oliatela leggermente (aiutatevi con un pezzetto di carta o con un pennello da cucina). Versate un mestolo di pastella e roteate la padella in modo da creare uno strato sottile.
- Lasciatela cuocere finché i bordi non cominceranno a sollevarsi e sulla superficie compariranno le prime bolle. Giratela con l’aiuto di una spatola e proseguite la cottura ancora qualche istante.
- Una volta pronte, farcitele ancora calde con la ricotta e arrotolatele. A piacere potete completare con un filo di miele per dare un tocco di dolcezza in più.
Noi vi abbiamo proposto i necci con ricotta, la più classica delle farciture, ma volendo potete utilizzare la Nutella o rendere la ricotta più golosa aggiungendo delle scaglie di cioccolato come si vede in questo video.
Tra le altre ricette dolci con la farina di castagne tipiche della Toscana ce n’è una che proprio non potete non conoscere: il castagnaccio!
Conservazione
I necci vanno mangiati appena fatti. Potete preparare in anticipo la pastella e il ripieno a base di ricotta per poi cuocere le crêpes all’ultimo momento. Ci vorrà un po’ di pazienza ma verrete ripagati del risultato.
Necci: origine e storia
Necci o nicci, ciacci, patolle o bollenti: tanti nomi per indicare queste crêpes di farina di castagne tipiche dell’Appennino Toscano, in particolare della Versilia, della Garfagnana e di Pistoia, ma arrivate anche in Corsica con il nome di nicciu. Non è chiaro quando siano nate ma rientrano tra i piatti della tradizione, consumati dai contadini, troppo poveri per acquistare il grano che tuttavia disponevano di grandi quantità di castagni. Questi alberi, chiamati per l’appunto necci, donavano frutti in abbondanza che venivano poi messi a seccare in modo da ottenere la farina.
In origine, questo piatto veniva consumato come pietanza salata. Solo in tempi più recenti è stata introdotta l’usanza di servirli con della ricotta, talvolta leggermente zuccherata. Tra gli altri modi di gustare i necci ci sono:
- a biuscio, ossia senza condimento;
- guercio, arricchiti con pancetta o rigatino;
- incicciato, con salsiccia.
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