Polpette del futuro: ecco come saranno secondo Ikea

Come sarà il cibo tra 20 anni? Lo svela Ikea, che immagina come saranno le polpette del futuro, divenute icona culinaria del brand

Kaave Pour, il direttore creativo di Space10, laboratorio di innovazione di Ikea, ha condotto una ricerca sul cibo del futuro, cercando di immaginare come potrà essere il cibo tra 20 anni; Pour ha preso come oggetto di studio un cibo semplice e conosciuto in tutto il mondo, le polpette, dando così alla sua ricerca il nome di Tomorrow’s Meatball. Oltre a essere un cibo presente in molte culture, le polpette di carne, sono un classico della cucina firmata Ikea, piatto principe delle giornate di shopping all’interno degli store in giro per il mondo. Il direttore creativo del colosso svedese, insieme al suo team, ha studiato i cambiamenti climatici, gli allevamenti, l’agricoltura e la crescita demografica per ipotizzare le tipologie di cibo e di ingredienti che si potrebbero usare per creare le polpette del futuro.

Le polpette del 2035

E’ stata creata quindi, in occasione dello studio Tomorrow’s Meatball una rassegna fotografica raffigurante diverse tipologie di polpette che si potrebbero vedere sulle nostre tavole tra vent’anni: la sostanza non cambia, ma cambia la formula.

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e il riso senza bilancia?

Il concetto di polpetta infatti non cambierà ma ci saranno ingredienti diversi come alghe o insetti, al posto della carne bovina, che saranno necessariamente inseriti nelle nostra dieta, vista la sempre maggiore richiesta di cibo e le sempre minori risorse.

Non mancheranno le polpette stampate in 3D o quelle create in laboratorio come era successo per gli hamburger creati artificialmente.

Il co-ideatore di Tomorrow’s Meatball Bas van de Poel, ha commentato: E’ abbastanza difficile immaginare che nel prossimo futuro mangeremo insetti o carne artificiale. Ma, con la crescente domanda di cibo, abbiamo bisogno di cominciare a considerare l’aggiunta di ingredienti alternativi al nostro menu giornaliero. In tal senso può aiutare a rendere più familiare ciò che ancora non lo è.