Ingredienti
Oggi vediamo come preparare i purceddhruzzi salentini, una specialità italiana tipica del Salento da mangiare a Natale e non solo.
Oggi gustiamo un tipico dolcetto della cucina tipica della Puglia ed in particolare del Salento. Diffusissimi anche in Basilicata, i purceddhruzzi pugliesi hanno la forma di gnocchetti passati sul rovescio della grattugia e il loro nome deriva dal fatto che ricorderebbero la forma di piccoli porcellini, dei purceddhruzzi, appunto. Vediamo come preparare questa ricetta natalizia tipica della cucina italiana regionale!
Come fare i purceddhruzzi salentini
- Per prima cosa mettete la farina in una ciotola capiente.
- In un pentolino versate l’olio con le scorze di un’arancia e qualche mandarino facendo attenzione che non ci siano residui di parte bianca. Fatelo sfumare dolcemente a fiamma bassa, senza che venga raggiunta una temperatura troppo elevata.
- Mentre l’olio è sul fuoco, unite l’alcool alla farina. Sfregate la farina con i palmi delle mani per distribuire l’alcool in maniera uniforme.
- Aggiungete il lievito setacciato e mescolatelo alla farina. Unite anche lo zucchero e il sale.
- Aggiungete anche l’olio con un colino per filtrare le scorze degli agrumi e mescolate bene. Unite il succo delle arance e dei mandarini, nella quantità giusta per ottenere un impasto morbido.
- Mettete l’impasto sul tavolo e impastate fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo.
- Suddividetelo in piccole parti e ricavatene dei filoncini. Tagliate ogni filoncino in piccoli tocchetti di circa 1 cm e formate delle palline più o meno regolari.
- Mettete le palline ottenute su un vassoio. Fate riscaldare olio abbondante e friggete i purceddhruzzi.
- Scolateli su carta assorbente e fate sciogliere una parte del miele che andrete ad unire ai purceddhruzzi.
- Continuate così fino a esaurimento dell’impasto.
- Potete decorare i vostri dolcetti, che ricordano moltissimo gli struffoli napoletani, con confettini colorati, anicetti e pinoli. Servite i vostri purceddhruzzi salentini.
La tradizione vuole che l’ultimo boccone di questo dolce pugliese, simile anche alla cicerchiata di Carnevale, venga consumato in occasione di Sant’Antonio, il 17 gennaio. La motivazione è da ricercarsi nel fatto che questo santo è solito essere rappresentato in compagnia di un maiale.
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