Spritz bianco: l’originale aperitivo veneto

Spritz bianco: l’originale aperitivo veneto

Proviamo anche lo spritz bianco, lo straordinario cocktail veneto a base di vino fermo e acqua tonica che rende speciale qualsiasi aperitivo.

Il Veneto, si sa, è la patria degli aperitivi. Proprio in questo territorio ha avuto inizio l’usanza sociale di consumare cocktail e stuzzichini all’ora del tramonto. Questa consuetudine ha avuto successo in tutta Italia e, ad oggi, nessuno riesce a rinunciarvi. Il re assoluto degli aperitivi, come ben sappiamo, è lo spritz. Comunemente, siamo abituati a consumare l’alcolico colorato e aromatizzato con Aperol o con Campari.

Tuttavia, esiste un’altra versione ugualmente gustosa, ovvero lo spritz bianco del Veneto. Si tratterebbe della prima versione creata di questo cocktail, da cui ha avuto poi origine quella colorata e arancione. L’originale, quindi, sarebbe proprio la versione chiara, preparata con vino fermo o spumante e acqua tonica.

Spritz bianco

Preparazione della ricetta per lo spritz bianco

  1. Prima di cominciare, procuratevi dei calici di vino abbastanza alti, che possono adattarsi al cocktail in questione. Fateli raffreddare prima di cominciare, mettendoli in frigo.
  2. Una volta fatto, prendete il bicchiere e versate all’interno l’acqua tonica.
  3. Versate una quantità adeguata di cubetti di ghiaccio.
  4. Riempite i bicchieri con il vino bianco, fermandovi un paio di centimetri sotto il bordo. Anche il vino deve essere freddo, quasi ghiacciato, quindi tenetelo in frigo prima di usarlo.
  5. Lavate un’arancia (o un limone) e tagliatela a fette; usatele per guarnire il bicchiere. Servite subito il cocktail, così da non farlo scaldare.

Origini e storia dello spritz bianco

La versione più conosciuta è quella dello spritz arancione con Aperol o con Campari. Tuttavia, è credenza diffusa che la ricetta originale sia proprio quella della bevanda di colore bianco. La versione primordiale sarebbe quella a base di vino bianco fermo o spumante, in cui si può aggiungere anche acqua tonica per ridurre la gradazione alcolica.

Secondo alcune testimonianze, sarebbero stati i soldati dell’Impero Austriaco, presenti sul territorio veneto, a richiedere una versione più soft del vino; per loro, la bevanda veniva allungata con acqua frizzante. Poteva trattarsi di una sorta di aggiunta “spruzzata”, traducibile in tedesco con il termine “spritzen“. Da qui, probabilmente, nacque il nome di Spritz per identificare un nuovo tipo di cocktail rigorosamente bianco.

Conservazione

Dopo aver visto come si fa lo spritz in veneto, ovvero la sua prima versione della storia, potete comodamente proporlo anche per un aperitivo in casa. Il consiglio migliore è di prepararlo al momento, per servirlo ben freddo. La conservazione è sconsigliata.

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