Una pratica guida su cosa si mangia a Sanremo, tra le migliori ricette dei prodotti tipici, a base di terra e a base di pesce.
Si sa, Sanremo è la città italiana della musica per eccellenza. In tutto il mondo è nota come città del “Festival di Sanremo” e famosa anche per i suoi fantastici fiori. Per le sue strade, però, c’è anche tanto buon cibo. Da locali enogastronomici a rinomati ristoranti, ovunque si possono gustare piatti sfiziosi e contenenti i sapori del territorio. Per lo più, i piatti della tradizione gastronomica della città ligure sono a base di pesce, ma anche quelli a base di terra non mancano, con le tipiche olive taggiasche. Tra sapori delicati e prodotti genuini, scopriamo cosa si mangia a Sanremo e quali sono le ricette da non perdere.
Le migliori ricette per sapere cosa si mangia a Sanremo
Dall’antipasto al dolce, dalla buridda alla sardenaira, andiamo alla scoperta dei migliori prodotti tipici di Sanremo. Se siete amanti della cucina a base di pesce, vi adatterete subito a queste proposte. Non temete, perché anche i piatti di terra in questa tradizione sono sfiziosissimi. Perché la città del Festival non è solo musica, ma anche buon cibo!
Sardenaira
Nota anche come piscialandrea (ovvero “pizza all’Andrea”), la sardenaira consiste in una focaccia tipica ligure. L’impasto è morbido e fragrante, creato impastando farina di grano tenero, amido di mais e lievito di birra. La particolarità , però, sta tutta nel condimento. Questa focaccia non viene condita con la mozzarella, ma solo con salsa di pomodoro; gli ingredienti tipici sono olive taggiasche e acciughe. In precedenza si usavano le sarde, che danno il nome all’intera preparazione e che, poi, sono state sostituite dalle acciughe.
Brandacujun
Come antipasto potete servire il brandacujun una pietanza a base di baccalà o stoccafisso e patate, che dopo la cottura diventa un composto cremoso. Da servire come antipasto, è assolutamente facile da preparare. Si fanno lessare i due ingredienti in pentola, per poi aggiungervi poco altro per insaporire, tra cui le olive taggiasche. Il momento fondamentale prevede di “brandare“, ovvero scuotere energicamente la pentola, così da sfaldare e amalgamare gli ingredienti. Tradizionalmente, era preparato sulle barche dai marinai, che avevano a disposizione solo pochi alimenti a bordo.
Barbagiuai
Come antipasto ci sono anche i famosi barbagiuai. Si tratta di ravioli con un saporito ripieno di zucca e bruss; quest’ultimo è il termine per denominare la tipica ricotta di pecora di questo territorio. Arricchiti anche con maggiorana e parmigiano, vanno modellati con la tipica forma dei ravioli e poi fritti. Avete letto bene, per cuocere queste piccole delizie, dovete friggerle in olio di semi. In terra ligure, sono serviti anche come street food.
Pansoti
Se volete sapere cosa si mangia a Sanremo come primo piatto, la risposta migliore sono i pansoti. Anche noti come pansotti, sono chiamati così per la pancia che hanno e che racchiude un gustoso ripieno. Questi ravioli di magro erano riempiti, tradizionalmente, con prebuggiùn (un misto di erbe aromatiche) e prescinsoeua, un formaggio fresco ligure. Ad oggi, potete sostituire questi ingredienti con una comune ricotta di pecora o vaccina e con un altro misto di verdure – ovvero con borragine, spinaci, scarole e bietole. Una volta pronti, serviteli con salsa di noci.
Trofie al pesto
Un altro primo piatto tipico, che potete gustare in tutta la regione, sono le trofie al pesto. La tradizionale pasta fatta in casa è facile da impastare e da modellare, con la sua tipica forma allungata. Una volta lessata, va servita con il caratteristico pesto alla genovese; basilico, parmigiano, pinoli e aglio e il pesto è subito pronto. Per renderlo ancora più tipico, questo piatto include anche l’aggiunta dei fagioli.
Coniglio alla ligure
Un secondo piatto tipico è il coniglio alla ligure. L’ingrediente principale è la carne di coniglio, che viene fatta rosolare con olio ed erbe aromatiche e, poi, cotta in brodo, insieme ad altri aromi e verdure; non si dimentica di sfumare il sughetto con un vino rosso, come il tipico Rossese di Dolceacqua, o con il Vermentino. In fine, servite condendo con olive taggiasche e pinoli.
Stroscia di Pietrabruna
E dulcis in fundo, vi presentiamo la stroscia di Pietrabruna. Si tratta di un dolce particolare, a base di olio di olive taggiasche – ovviamente -, farina, lievito, zucchero semolato. Il risultato è una focaccia dolce molto sottile e friabile, da spezzare con le mani; il suo nome deriva dal verbo “strosciare”, ovvero rompere.