Ingredienti:
• 150 g di pasta di tahina
• 100 g di zucchero o miele
• 40 g di acqua a temperatura ambiente
• succo di 1/2 limone
• pistacchi q.b.
difficoltà: facile
persone: 6
preparazione: 20 min
cottura: 00 min
kcal porzione: 460

L’halva è un dolce simile al torrone morbido molto zuccherino e a base di tahina. Ecco come prepararlo e alcune semplici varianti!

L’halva è un dolce che nasce in Medio Oriente ed è popolare soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Tutti i Paesi che hanno un qualche sbocco sul nostro mare lo conoscono, hanno versioni molto simili e nomi altrettanto vicini tra di loro. Gli ingredienti dell’halva sono facilmente reperibili, il più complesso e sul quale si basa l’intero dolce è la tahina, una salsa di semi di sesamo che è molto diffusa nel Medio Oriente per la preparazione ad esempio dell’hummus.

Vediamo insieme come preparare questo dolce tradizionale anche a casa, con pochi semplici passaggi!

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Halva ai pistacchi
Halva ai pistacchi

Preparazione del dolce halva

  1. Il primo passaggio è anche il più complesso: dovete far sciogliere in un pentolino l’acqua, lo zucchero (preferibilmente di canna) e il succo di mezzo limone, fino a ottenere il classico sciroppo di zucchero.
  2. Aggiungete la tahina allo sciroppo ancora caldo e mescolate bene il tutto, vedrete che inizierà a rapprendersi già durante questa fase di preparazione..
  3. La versione più semplice non prevede altri ingredienti, ma da tradizione è ormai abitudine aggiungere soprattutto i pistacchi. Aggiungete quindi i pistacchi sgusciati, interi o tagliati grossolanamente, e continuate a mescolare.
  4. Versate l’impasto in un contenitore pressandolo bene e lasciatelo raffreddare.
  5. A questo punto riponetelo in frigo coperto da una pellicola per circa 24/36 ore.
  6. Il vostro halva al pistacchio è pronto, per servirlo tagliatelo a fette e poi non dimenticatevi di conservarlo a temperatura ambiente!

Se vi piace la consistenza provate anche a fare il torrone.

Conservazione

Non conservate questo dolce in frigo, ma a temperatura ambiente in un apposito contenitore con coperchio. L’halva è un prodotto molto stabile, per questo motivo rimarrà buono anche per diversi giorni se tenuto in un luogo asciutto e lontano da fonti di luce o di calore

Halva: storia

L’halva deriva dalla parola araba helw, che significa semplicemente dolce. La sua nascita si perde nella storia delle civiltà che circondano il Mediterraneo e che vivono nel Medio Oriente, anche se comunque sembra che abbia origini ottomane. Tantissimi paesi infatti sanno benissimo di cosa si tratta, anche se lo chiamano in nomi diversi: ad esempio in Tunisia si chiama halwa chamia e in Albania hallva.

Nell’est del Mediterraneo, come Albania e la Grecia, esistono due tipi distinti di halva: l’halva più classico preparato con semi di sesamo o salsa tahin, oppure l’halva con la farina di semola battuta o semolino che rimane molto più gelatinosa. Nei paesi dell’Europa orientale poi, in particolare in Ucraina, è molto diffusa l’halva a base di semi di girasole.

Halva, varianti e come personalizzare il dolce

L’halva non piace a tutti, la consistenza è simile a quella del torrone morbido ma, se si utilizza troppo zucchero diventa stucchevole ed è difficile apprezzarlo come meriterebbe. Certamente è una buona ricetta per i vegani essendo totalmente sprovvisto di derivati animali come latte e uova.

L’ingrediente base rimane la tahina, una salsa di semi di sesamo che in Oriente viene utilizzata per tantissime preparazioni, sia dolci che salate come l’hummus o in alcune zuppe.

Le varianti dell’halva sono molte, la più tradizionale è con l’aggiunta dei pistacchi, ma si possono usare anche i semi di cardamomo, tutta la frutta secca, il cocco, perfino il cioccolato e aromatizzarlo con le spezie. Ci sono addirittura alcune variante salate, con pezzetti di carote, patate o la delicata zucca.

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ultimo aggiornamento: 08-07-2024


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Giuseppe Schifano
Giuseppe Schifano
29 giorni fa

Come mai avendo seguito alla lettera la ricetta dopo più di 36 ore di passaggio in frigo il Halva rimane molliccio? Puo’ essere che si debba fare consumare di più lo sciroppo di acqua e zucchero? Grazie.

Redazione
23 giorni fa
Rispondi a  Giuseppe Schifano

Buongiorno Giuseppe,
grazie per averci lasciato il tuo prezioso feedback. Noi non abbiamo avuto problemi di consistenza ma, una cosa che puoi provare a fare è, come hai suggerito tu, far raggiungere i 121°C allo sciroppo di zucchero (ti consigliamo di usare un apposito termometro da cucina per essere sicuro della temperatura) e amalgamare poi bene il composto quando unisci la tahina.
Buona preparazione 🧑‍🍳