L’halva è un dolce simile al torrone preparato con la salsa tahina e diffuso soprattutto nel bacino del Mediterraneo: ecco come prepararlo.
L’halva è un dolce che nasce in Medio Oriente, popolare soprattutto nei Paesi del bacino del Mediterraneo dove viene chiamato con nomi diversi e dove sono diffuse molteplici varianti.
Conosciuto come halwa chamia in Tunisia e hallva in Albania, si prepara con pochi e semplici ingredienti diventando un dolce molto versatile: una delle tipologie più note è l’halva turca, che si prepara con la salsa tahina a base di semi di sesamo, molto utilizzata per la preparazione dell’hummus. Il sesamo, in particolare, è protagonista di molti prodotti tipici della Turchia, come le ciambelle “simit” di pasta lievitata.
La consistenza dell’halva è simile a quella del torrone morbido ma, se si utilizza troppo zucchero, c’è il rischio che diventi stucchevole. Certamente è una ricetta che va incontro alle preferenze dei vegani, essendo totalmente sprovvista di derivati animali come latte e uova.
Qui di seguito proponiamo la ricetta tradizionale dell’halva con pistacchi, sebbene si possano usare anche i semi di cardamomo, altri tipi di frutta secca, il cocco e perfino il cioccolato. Ci sono addirittura alcune varianti salate, con carote, patate o zucca.
Se vi piace sperimentare i dolci tipici della cucina internazionale, potete sperimentare anche la ricetta della gibanica slovena.

Ingredienti
Halva
- Salsa tahina – 150 g
- Zucchero di canna – 100 g
- Acqua a temperatura ambiente – 40 g
- Limone – 1/2
- Pistacchi – q.b.
Preparazione
Halva
Il primo passaggio è anche il più complesso: dovete far sciogliere in un pentolino l’acqua, lo zucchero e il succo di mezzo limone, fino a ottenere il classico sciroppo di zucchero.
Aggiungete la tahina allo sciroppo ancora caldo e mescolate bene: vedrete che il composto inizierà a rapprendersi già durante questa fase.
Aggiungete i pistacchi sgusciati, interi o tagliati grossolanamente, continuando a mescolare.
Versate l’impasto in un contenitore pressandolo bene e lasciatelo raffreddare.
A questo punto riponetelo in frigo coperto da una pellicola per circa 24/36 ore. Trascorso questo tempo il vostro halva al pistacchio sarà pronto. Potete servirlo tagliandolo a fette.
Chi ama la consistenza del torrone non potrà certo resistere alla dolcezza della giuggiulena siciliana ai semi di sesamo!
Halva: origine e storia
L’halva deriva dalla parola araba helw, che significa semplicemente dolce. La sua nascita si perde nella storia delle civiltà che circondano il Mediterraneo, sebbene la sua origine sembri rimandare agli ottomani.
Nell’est del Mediterraneo, come Albania e la Grecia, esistono due tipi distinti di halva: l’halva più classico preparato con semi di sesamo e l’halva con la farina di semola battuta o semolino, dalla consistenza molto più gelatinosa. Nei paesi dell’Europa orientale, in particolare in Ucraina, è molto diffusa l’halva a base di semi di girasole.
Conservazione
Non vi consigliamo di conservare questo dolce in frigo, mantenendolo invece a temperatura ambiente all’interno di un apposito contenitore con coperchio. L’halva è un prodotto molto stabile, per questo motivo rimarrà gustoso anche per diversi giorni se tenuto in un luogo asciutto e lontano da fonti di luce o di calore.
Come mai avendo seguito alla lettera la ricetta dopo più di 36 ore di passaggio in frigo il Halva rimane molliccio? Puo’ essere che si debba fare consumare di più lo sciroppo di acqua e zucchero? Grazie.
Buongiorno Giuseppe,
grazie per averci lasciato il tuo prezioso feedback. Noi non abbiamo avuto problemi di consistenza ma, una cosa che puoi provare a fare è, come hai suggerito tu, far raggiungere i 121°C allo sciroppo di zucchero (ti consigliamo di usare un apposito termometro da cucina per essere sicuro della temperatura) e amalgamare poi bene il composto quando unisci la tahina.
Buona preparazione 🧑🍳