La palacinka di origine ungherese è un dolce simile alle crepes. Servite con marmellata o cioccolato sono davvero strepitose.
La palacinka è un dolce tipico ungherese diffuso anche in altre zone europee, soprattutto nei territori della ex Jugoslavia, della Croazia e della Slovenia. In Italia, si trova soprattutto a Trieste, città di confine che ha adottato alcuni dei piatti tipici che ne hanno segnato la storia.
Per preparare la palacinka con la ricetta originale si utilizzano pochi ingredienti come uova, farina, latte e zucchero. Il risultato è una pastella liscia, cotta in padella proprio come se fosse una crêpes e servita con un ripieno di marmellata o cioccolato. La differenza tra crepe e palacinke sta nell’assenza del burro in queste ultime: prepariamole insieme!
Come preparare la ricetta delle palacinke
- Come prima cosa rompete le uova in una ciotola.
- Unite quindi la farina e mescolate bene.
- A questo punto versate a filo il latte, mescolando con una frusta da cucina in modo da evitare la formazione di grumi.
- In ultimo, aggiungete lo zucchero e un pizzico di sale. Il risultato sarà una pastella piuttosto liquida che andrà lasciata riposare in frigorifero per almeno un’ora prima di procedere alla preparazione.
- Trascorso il tempo di riposo, ungete una padella con un filo di olio. Quando comincerà a sfrigolare, versate un mestolino di pastella e roteate la padella in modo da distribuirla e formare uno strato sottile.
- Non appena i bordi inizieranno a sollevarsi, girate la palacinka e proseguite la cottura per un altro minuto.
- Tenete in caldo le palacinke e servitele farcite a piacere con creme o marmellate (la tradizione vorrebbe la marmellata di prugne fatta in casa) oppure in purezza, giusto con una spolverata di zucchero a velo.
Vi lasciamo un breve video che illustra tutti i passaggi per realizzare la ricetta. Le dosi, come sempre accade con le preparazioni tipiche, variano di famiglia in famiglia.
Tra gli altri dolci ungheresi che vi consigliamo di provare ci sono i kurtos, dei maxi rotoli simili a cannoncini tradizionalmente cotti alla brace e serviti durante l’inverno come street food.
Conservazione
Le palacinke, una volta cotte, si mantengono ben coperte da pellicola per un paio di giorni. Vi consigliamo di riporle in frigorifero e scaldarle brevemente in padella prima di servirle.
Origine e storia della palacinka
Come per le crepes, anche per le palacinke è difficile ricostruire la storia. Secondo alcuni storici, un’antenata di questa ricetta risalirebbe addirittura al 7000 a.C. quando i cereali venivano frantumati, mischiati con acqua e cotti su una pietra rovente.
Dobbiamo però aspettare molti millenni prima che una ricetta davvero paragonabile alla palacinka prenda vita. Nel 350 a.C. i poeti greci iniziano a parlare dei plakous, mentre nel 150 a.C. Catone il Censore introduce la ricetta delle placente, nome latino utilizzato per indicare le focacce.
Da quel momento, insieme ai Romani stessi, la ricetta si diffonde in tutta Europa trovando terreno fertile soprattutto nei Balcani. In Italia invece è famosa la palacinka friulana tipica di Trieste, mentre nel resto del paese preparazioni simili prendono il nome di crespelle.
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