Ingredienti
La pasta alla trapanese è un gustoso primo piatto a base di pesto siciliano con mandorle. Una ricetta saporita che vale la pena provare.
Preparare la pasta alla trapanese significa dar vita ad una ricetta regionale tipica e nota per essere tra le più saporite. Si tratta infatti di un primo a base di pasta con pesto alla trapanese che, a sua volta, è realizzato con un mix di ingredienti davvero particolari.
Il connubio tra basilico e mandorle dona infatti un profumo delicato al quale si unisce un sapore deciso e piacevole. Il tutto, per un primo piatto semplice e di sicuro effetto.

Preparazione della ricetta della pasta alla trapanese
- Iniziate prendendo i pomodori, lavandoli e scottandoli per due o tre minuti in una pentola piena d’acqua bollente al fine di ammorbidirli. A questo punto, pelateli e tagliateli a cubetti rimuovendo i semi.
- Sbucciate l’aglio e privatelo dell’anima, lavate il basilico e prendete un mixer.
- Iniziate a dar via al pesto alla trapanese e frullate insieme la mandorle e l’aglio, poi unite i pomodori e il basilico frullando fino a ottenere una consistenza rustica ma omogenea.
- Aggiungere al tutto anche il pecorino e l’olio e mescolate velocemente.
- Prendete una pentola, riempitela d’acqua e quando questa bolle versatevi le busiate cuocendoli al dente. In alternativa può andare benissimo anche della pasta lunga tipo spaghetti, oppure i classici fusilli.
- Quanto gli spaghetti sono pronti, scolateli e versateli nella ciotola con il pesto. Mescolate per bene in modo da condirli al meglio e aggiungete un filo d’olio.
C’è chi arricchisce la ricetta con del pangrattato o mollica di pane raffermo tritato e tostato. Per prepararlo basta passarlo qualche minuto in padella ad abbrustolire, magari con un filo d’olio e, a piacere, uno spicchio d’aglio e del peperoncino fresco per aromatizzarlo. Un tocco in più da spolverare sul piatto e che, secondo alcuni, avrebbe invece un significato più profondo. Per scoprirlo dobbiamo andare indietro nel tempo ed entrare nelle case dei contadini più umili che, non avendo la possibilità economica di acquistare del formaggio, usavano il pane raffermo per simularne l’aspetto e la masticabilità e per minimizzare gli sprechi.
Conservazione
Questo primo piatto davvero saporito si può conservare per 1 o 2 giorni purché ben riposto in un contenitore ermetico. Il consiglio, prima di servirlo è quello di saltarlo in padella per un paio di minuti, ravvivandolo con un filo d’olio.
Storia del primo piatto tipico trapanese
Questo primo piatto di pasta è un mix di due prodotti tipici di della Sicilia occidentale, il pesto alla trapanese e le busiate.
Entrambi i prodotti hanno origini antiche, e anche se non abbiamo una datazione certa, sappiamo che il primo (ovvero il pesto) è nato al porto di Trapani, grazie ai marinai genovesi che portarono nelle coste siciliane due elementi fondamentali: il basilico e l’agliata genovese. Da questo connubio, abbinato a prodotti del territorio trapanese, nasce il pesto siciliano con pomodori freschi, aglio rosso di Nubia e mandorle.

Il secondo prodotto nasce invece nelle case: una pasta povera realizzata solo con farina di semola e acqua ma dalla forma talmente riconoscibile da essersi guadagnata un nome, busiate. Il nome dato al formato di pasta è riconducibile al buso. Il buso era sia a un pezzo di ramo di una pianta tipica del luogo, attorno alla quale veniva preparato il formato di pasta, ma anche il tipico ferro da maglia siciliano attorno al quale, allo stesso modo, si avvolgeva l’impasto.

Il connubio tra questi due prodotti tipici ha dato vita a un piatto simbolo di Trapani, che con gli anni si è perfino guadagnato l’onore di entrare a far parte dell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Siciliani.
Orgogliosamente trapanese e nato ad Erice, sento di doverVi dare qualche nota sulla ricetta di famiglia.
La consistenza tipica si ottiene con la lavorazione in mortaio di marmo con pestello di legno, ma in alternativa l’uso di un frullatore o un minipimer, non altera il gusto e risolve dei problemi.
In sostituzione o inseme alle mandorle sbucciate, possiamo trovare i pinoli.
Ci sono tante varietà di pecorino, ottimo quello romano, ma quello siciliano stagionato un po’ oleoso, darà un sapore più intenso e deciso.
Il pomodoro usato fresco e a crudo lo rende più saporito.
L’aglio rosso di Nubia deriva dall’aglio spagnolo, ha una composizione di aglina molto particolare e digeribile, quello originale si piò usare intero, toglere l’anima toglie sapore.
Un amico arriva a mettere una testa intera 5-6 spicchi per 2 persone.
Un oo’ troppo forte ed incredibilmente digeribile.
Ma solo se è quello originale di Nubia, comune di Paceco, provincia di Trapani!!!!
Tutti gli altri ci vuole bicarbonato o san Gaviscon per digerire…
CHe poi è anche il segreto del nostro couscous di pesce, tanto tanto tanto aglio rosso di Nubia!!!
Ciao Vincenzo,
Grazie di cuore per aver condiviso queste note così dettagliate e autentiche! 🙏 È meraviglioso leggere le varianti e i segreti tramandati in famiglia, come l’uso del mortaio o l’aglio rosso di Nubia: un vero tesoro della tradizione trapanese. Il tuo contributo arricchisce la ricetta e sarà utilissimo a chi vuole provarla nel modo più vicino possibile all’originale. 💛🍝