Profumi, colori e sapori delle spezie indiane affascinano coloro che mettono piede in questa magnifica terra. Ecco le più utilizzate.
Oggigiorno, grazie soprattutto al fenomeno della globalizzazione, le spezie indiane sono molto diffuse anche in Europa. Anche se ai nostri occhi questa sembra una novità, non dobbiamo dimenticare che diversi secoli fa, il commercio di pietre preziose, stoffe e spezie, animava notte e giorno la via della seta. Non è quindi cosa nuova che queste spezie così pregiate arrivino sulle nostre tavole.
Il discorso è diverso in India, dove le spezie hanno un ruolo primario non solo in cucina ma anche nella medicina ayurvedica. Vediamo di conoscere i nomi delle spezie indiane e alcune delle loro proprietà.
Spezie indiane: l’elenco delle più conosciute
Per rendere l’idea di quanto sono importanti le spezie nella cucina indiana, ecco un aneddoto. Si narra che i conquistatori inglesi riuscirono ad approdare sulle coste dell’India semplicemente lasciandosi guidare dal profumo di spezie che si sentiva già a diverse miglia dalla costa, nell’oceano Indiano.
Inoltre, le spezie indiane non hanno solo la semplice funzione di insaporire le ricette. Grazie alle loro proprietà antisettiche, antibatteriche e antimicotiche, contribuiscono alla conservazione dei cibi, molto complessa per via del clima caldo umido del subcontinente. Vediamo però adesso quali sono le spezie indiane più famose.
Assafetidia
Sebbene di origine persiana, l’assafetidia è diventata di uso comune in India soprattutto per la cottura delle lenticchie e, in generale, dei legumi. Ha un sapore che ricorda quello dell’aglio e in Italia non è molto conosciuta.
Cannella
Deve il suo nome alla forma di canna arrotolata che la corteccia assume una volta essiccata. La cannella viene utilizzata soprattutto durante la cottura del riso e per la preparazione del masala chai, il tè speziato tipico indiano.
Cardamomo
Il cardamomo è la spezia indiana più costosa insieme allo zafferano e ne esistono due varietà. Quella nera, meno pregiata, viene utilizzata per preparare i vari masala (miscele di spezie) e i biryani di riso, quella verde invece viene impiegata nei dolci e nel tè.
Coriandolo
Del coriandolo si utilizzano sia le foglie, fresche al posto del prezzemolo, sia i semi essiccati. Questi ultimi con il loro sapore fresco, danno al curry un sapore unico.
Cumino
I semi del cumino vengono utilizzati soprattutto in polvere per la preparazione dei curry e dei masala. Hanno un sapore leggermente amaro e un intenso profumo dovuto all’elevata concentrazione di oli essenziali.
Curcuma
Nota anche come zafferano delle Indie, è l’ingrediente principale di tutti i curry. Di proprietà e usi della curcuma si potrebbe parlare a lungo: è davvero una spezia versatile e potente per preservare la salute dell’organismo.
Pepe
Esistono molte varietà di pepe e oltre il 50% della produzione mondiale di questa spezia avviene proprio in India. Pensate che esiste una vera e propria quotazione giornaliera del pepe, un po’ come avviene per il petrolio. È stata tra le prime merci di scambio e il suo valore era davvero altissimo.
Zenzero
Un altro ingrediente che proprio non può mancare all’interno di un curry è lo zenzero. Molto utilizzato anche ai tempi dei romani, sta rivivendo un periodo di splendore grazie alla scoperta delle sue infinite proprietà.
Jakhya
Questa spezia si ottiene dai semi di una pianta nota come cleome viscosa. L’utilizzo principale della jakhya è insieme alla verdure, semplicemente scottandola in olio con un pizzico di sale.
Radhuni
Anche questi poco conosciuti fuori dal continente indiano, altro non sono che i semi di sedano. Il radhuni viene utilizzato nelle ricette tipiche per via del suo forte sapore di sedano.
Tulsi
Noto anche come basilico sacro indiano, il tulsi non ha nulla a che vedere con il nostro basilico. Viene utilizzato non solo in cucina ma anche con funzione cerimoniale e decorativa.
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