La colomba pasquale è un prodotto tipico immancabile sulle nostre tavole: scopriamo insieme come prepararla in casa con la ricetta originale!
Da Nord a Sud, la colomba è un dolce pasquale che mette d’accordo tutti. Soffice e profumata, non può mancare sulle nostre tavole. La ricetta della colomba pasquale può essere un po’ laboriosa se non siete avvezzi ai grandi lievitati, ma sono certa che il risultato vi ripagherà degli sforzi fatti.
Oggi prepariamo la colomba con il lievito di birra, che è il modo più semplice e veloce per preparare questo dolce di Pasqua senza troppa fatica. Il risultato sarà strabiliante e smetterete di acquistare quella confezionata!

Come preparare la colomba di Pasqua
- Iniziamo con il preparare il primo impasto, una sorta di lievitino. In una ciotola sciogliete il lievito nel latte e nell’acqua.
- Unite 140 g di farina, mescolate velocemente e lasciate lievitare coperto nel forno spento con la luce accesa per due ore.
- Trasferite quindi l’impasto nella ciotola di una planetaria munita di gancio impastatore. Azionatela a bassa velocità e incorporate 20 g di zucchero, quindi 160 g di farina. Quando questi due ingredienti si saranno amalgamati, aggiungete 20 g di burro a temperatura ambiente. Lasciate lavorare la macchina finché l’impasto non sarà incordato. Trasferitelo quindi in una ciotola dopo avergli dato la forma di una palla e mettete a lievitare di nuovo nel forno spento con la luce accesa fino al raddoppio.
- Rimettete l’impasto nella ciotola munita di gancio e unite lo zucchero. Quando si sarà inglobato unite la farina rimasta (150 g) e infine le uova con un pizzico di sale. Aggiunte in ultimo il burro a tocchetti, un pezzo alla volta aspettando che il precedente si sia assorbito prima di aggiungerne altro. Aromatizzate con la vaniglia e unite le scorze di arancia candite. Lasciate lavorare la macchina finché l’impasto non si sarà incordato. I tempi variano in base alla potenza della planetaria da 10 a 20 minuti.
- Trasferitelo poi su un piano di lavoro leggermente infarinato, allargatelo leggermente e, immaginando di dividerlo in tre rettangoli verticali, portate prima quello di destra e poi quello di sinistra sul centrale. Avrete così fatto le pieghe di rinforzo. Mettete l’impasto a lievitare in una ciotola, coperta da pellicola, in frigorifero per 16 ore, quindi per altre 3 ore nel forno spento con la luce accesa.
- A questo punto dividete l’impasto in due parti uguali. Con una formate un filone che andrete ad adagiare al centro dello stampo per formare il corpo. L’altra invece andrà divisa in due per formare due filoncini più piccoli da mettere negli spazi delle ali. Rimettete a lievitare nel forno spento per 3 ore.
- Quando la colomba avrà raggiunto quasi il bordo dello stampo preparate la glassa. Frullate le nocciole e le mandorle spellate con la farina e lo zucchero. Unite l’amido di mais e gli albumi, mescolando a mano. Versatelo sull’impasto e decorate con granella di zucchero e mandorle intere.
- Cuocete a 160°C per 55 minuti e, una volta sfornata, infilzatela con dei lunghi ferri, proprio come si è soliti fare con il panettone, e fatela raffreddare sospesa e capovolta.
La vostra colomba pasquale fatta in casa è pronta per essere servita al termine del vostro menù di Pasqua.
Avete poco tempo? Allora vi consigliamo la versione facile della colomba: quella senza lievitazione. Invece, per una variante più golosa, ecco la colomba al cioccolato o altri dolci pasquali da provare!
Come fare una colomba pasquale in casa? Piccoli consigli di realizzazione
La ricetta della colomba artigianale non è di certo una passeggiata, infatti consigliamo di provare a prepararla solo a chi è davvero molto avvezzo con gli impasti, l’incordatura e la lievitazione. Se avete bisogno di qualche dritta poi, questo è il posto giusto.
La giusta lavorazione di ogni impasto vi permetterà di raggiungere il grado di levitazione sperato che a fine ricetta farà assomigliare la vostra colomba quasi come quelle confezionate. Se, seguendo i nostri tempi di riposo, i vari impasti non si presentano lievitati al punto giusto non dovete tuttavia disperare: ricreare la stessa condizione di umidità e temperatura non è semplice ma non desistite. Il consiglio è quello di lasciare ancora un po’ di tempo alla colomba oppure può darsi che la pasta non sia stata incordata a dovere.
Come sapere quando l’impasto è incordato? Quando ha assorbito bene tutti gli ingredienti, alla vista è liscio, si attacca al gancio della planetaria e tirandone un pezzetto non si spezza immediatamente.
Anche la cottura della colomba pasquale casalinga è importante. Fate molta attenzione al vostro forno, solo se lo conoscete bene saprete se aumentare o diminuire i tempi consigliati da noi. Detto questo è anche bene ricordare che la parte fondamentale è tuttavia, oltre ai vari passaggi di impasto e lievitazione, quella di riposo e raffreddamento del prodotto finito. Capovolgere la colomba è essenziale affinché rimanga gonfia e non collassi su se stessa. Fatelo appena uscita dal forno e lasciatela in questo stato per parecchio tempo (noi consigliamo anche 8-10 ore) in modo che si raffreddi completamente e si stabilizzi. Solo dopo riportatela alla giusta posizione e servitela in tavola (oppure incartatela e regalatela a chi preferite).
Conservazione
Integra e ben sigillata, o sotto una campana per dolci, la colomba rimane morbida anche per 4-5 giorni. Tagliata vi ricordiamo di avvolgerla nella pellicola trasparente e di conservarla circa 2-3 giorni al massimo.
Storia e origini della colomba dolce di Pasqua
Potrebbe sconvolgervi, ma la colomba tradizionale è nata inizialmente da una ditta di panettone, tra le più famose e che inizia con la M come Motta. Sono gli anni Trenta del 1900 quando il responsabile della pubblicità dell’azienda propose un dolce molto simile per il periodo della Pasqua in modo da riutilizzare i macchinari e gli impasti senza sostanziali modifiche. Anche il milanese Angelo Vergani riprese, nel 1944, la ricetta e ancora oggi la sua azienda preparare le colombe pasquali ed è stato uno degli artefici della fortuna di questo dolce lievitato che oggi è conosciuto anche fuori dall’Italia.