Ingredienti
La crescia sfogliata è la piadina marchigiana per eccellenza. Ecco come si prepara con la ricetta originale e come si serve.
La crescia sfogliata di Urbino è un vanto della cucina marchigiana. Simile alla piadina, con cui però non va assolutamente confusa pena l’ira degli abitanti della regione, viene solitamente servita tiepida con salumi e formaggi del territorio. Ha una storia antichissima che vi racconteremo, ma prima desideriamo condividere con voi tutti i segreti per preparare la ricetta della crescia sfogliata marchigiana proprio come vuole la tradizione.
Gli ingredienti necessari probabilmente li avete già in dispensa: farina, uova e pepe. Servirà anche dello strutto, ingrediente senza il quale la piadina marchigiana non potrebbe esistere. Vi sconsigliamo, anche se è possibile, di sostituirlo con il burro o con la margarina.
Come preparare la ricetta della crescia sfogliata di Urbino
- Per prima cosa riunite in una ciotola la farina e aggiungete abbondante pepe macinato al momento.
- Unite 50 grammi di strutto preso dal totale e impastate velocemente con le dita.
- Incorporate poi le uova, il sale e l’acqua poco per volta, impastando sempre con le mani. Non appena l’impasto ha preso consistenza, lavoratelo ancora per qualche minuto sulla spianatoia.
- Dividetelo poi in 8 parti, formate delle palline e lasciatele risposare coperte da pellicola per 30 minuti. Questo passaggio è indispensabile per poterle poi stendere.
- Aiutandovi con il matterello stendeteli uno a uno fino a raggiungere i 26 cm di diametro.
- Suddividete tra le varie sfoglie lo strutto rimasto e spalmatelo sulla superficie.
- Partendo da un lembo, arrotolate l’impasto su se stesso, stringendo un poco, e formate un cordoncino quindi arrotolatelo a formare una chiocciola.
- Coprite di nuovo con la pellicola e fate riposare per un’ora in frigorifero.
- Di nuovo, stendete con il matterello i panetti fino a ottenere di nuovo un cerchio di 26 cm di diametro.
- Cuoceteli sul tradizionale testo oppure in una padella antiaderente, fino a che non risulteranno dorate su ambo i lati. Mano a mano che sono pronte impilatele su un piatto in modo che restino calde.
Il modo migliore per servire la piadina marchigiana è con salumi e formaggi tipici del territorio. Provatela calda con ciauscolo e pecorino oppure con prosciutto crudo e casciotta di Urbino. È ottima anche con verdure di campo ripassate in padella con olio, aglio e peperoncino.
In questo video si vedono bene i passaggi per stendere e sfogliare la crescia marchigiana. È davvero semplice ma sta in quello (e nell’utilizzo dello strutto) il segreto per una consistenza perfetta.
Conservazione
La crescia si mantiene in un sacchetti di plastica chiuso ermeticamente per un paio di giorni. È anche possibile congelarla, una volta fredda, e lasciarla scongelare a temperatura ambiente prima di scaldarla in padella e servirla.
Origine e storia
La crescia sfogliata è nata a cavallo tra il XV e il XVI secolo presso la corte dei duchi di Urbino. Era considerata, non a torto, un pane ricco data la presenza nell’impasto di uova e strutto. Spesso utilizzata anche come base per torte salate ripiene di carne e verdure, una volta oltrepassate le alte mura del castello, inizia a diffondersi tra la popolazione che però la consuma in purezza, proprio come se fosse una piadina.
C’è anche una leggenda che circonda la nascita di questa ricetta. Pare che il sole, rimasto incantato dalla bellezza della città di Urbino, si avvicinò troppo e rimase incastrato tra le torri di Palazzo Ducale. La forma dell’astro ispirò una panificatrice e nacque così la crescia rotonda e dorata come il sole. Ecco spiegato anche il motivo del nome.
Qual è la differenza tra piadina e crescia marchigiana?
La crescia, a differenza della piadina, ha un impasto più ricco data la presenza delle uova. Oltre al sale poi, vi è una presenza importante di pepe che le conferisce un aroma davvero particolare che ben si sposa con i prodotti del territorio con cui viene solitamente servita.
La piadina sfogliata di Urbino ha delle similitudini anche con altri due prodotti tipici italiani: il crescione e la torta al testo.