Pidone, la ricetta originale del prodotto tipico messinese
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Pidone fatto in casa, la ricetta tipica siciliana

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pidone

Il pidone è una sorta di calzone messinese farcito di scarola, formaggio, pomodori e acciughe e poi fritto. Questi sono i pidoni tradizionali!

Il pidone, anche noto come pitone, è un rustico da rosticceria a forma di calzone che può essere farcito in diversi modi prima di essere fritto o cotto al forno. A voler essere sinceri, la ricetta originale siciliana prevede un ripieno a base di scarola, pomodoro, formaggio filante e acciughe racchiuse da un impasto non lievitato e fritto.

Per quanto riguarda le origini del pidone invece, come è facile intuire risalgono alla cucina povera. C’era infatti l’usanza di friggere la pasta del pane avanzata al fine di trasformarla in qualcosa di più saporito e appagante. Col tempo si decise poi di aggiungere il ripieno, scegliendo ovviamente ingredienti del territorio, e di chiudere il tutto a mezzaluna. Vediamo insieme come preparare questo street food tipico soprattutto della città di Messina.

Impasto pidone
Impasto pidone

Ingredienti

Per l’impasto

  • Farina 00 – 250 g
  • Semola rimacinata di grano duro – 250 g
  • Acqua – 250 g
  • Olio evo – 2 cucchiai
  • Sale – 1 cucchiaino

Per il ripieno

  • Scarola (indivia riccia) – 1 cespo
  • Pomodori – 2
  • Acciughe sott’olio – 10 filetti
  • Tuma siciliana (o primosale) – 300 g

Per friggere

  • Olio di semi – q.b.

Preparazione

Come preparare la ricetta del pedone messinese

1

Per preparare i pidoni messinesi cominciate dal ripieno. Lavate la scarola, tagliatela a pezzetti e asciugatela benissimo prima con una centrifuga per insalata e poi con un canovaccio pulito. Trasferitela poi in una ciotola e unite i pomodori tagliati a dadini e privati dei semi, le acciughe spezzettate e il formaggio a dadini. Tenete da parte.

2

Dedicatevi ora all’impasto. Riunite in una ciotola le due farine, unite il sale e poi in sequenza l’olio e l’acqua e impastate energicamente a mano. Avvolgete il panetto nella pellicola e lasciatelo riposare per un’ora.

3

Dividetelo poi in panetti da 150 g, stendetele con il matterello in modo da raggiungere 3 mm circa di spessore e mettete al centro un cucchiaio abbondante di ripieno. Chiudete a mezzaluna e sigillate bene i bordi con una chiusura a cordoncino.

4

Friggeteli in olio di semi bollente a 180°C fino a che non risulteranno uniformemente dorati. Scolateli con una schiumarola, passateli su carta assorbente e serviteli immediatamente.

Ecco un video con tutti i passaggi per realizzare questo delizioso street food siciliano. Noi abbiamo ridotto le dosi per avere un numero di pidoni sufficiente per 4-6 persone.

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Conservazione

Trattandosi di una ricetta fritta, vi consigliamo di consumarla al momento. Se proprio le dosi fossero troppo grandi per le vostre esigenze potete dimezzarle oppure conservare l’impasto avvolto nella pellicola in frigorifero per un paio di giorni o in freezer. Anche il ripieno si conserva in frigorifero per il medesimo tempo ma non è possibile congelarlo.

Origine e storia

Dopo il dilemma arancino/arancina, ad affliggere i siciliani e non solo c’è quello pidone/pitone. Questa preparazione infatti viene chiamata talvolta in un modo, talvolta nell’altro. Dando però uno sguardo all’origine del piatto potremmo affermare quasi con certezza che la giusta dicitura è quella con la T.

Il pitone era un drago serpentiforme che nella mitologia greca si trovava a guardia dell’Oracolo di Delfi. Le sacerdotesse legate al culto di questo serpente erano chiamate pythie (pizie o ponesse). Tra l’altro è proprio da qui che deriverebbe pro-piziatorio: al tempio venivano infatti portate in dono delle focacce di farro arricchite con alloro, pianta che se consumata induceva in uno stato di trance.

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ultimo aggiornamento: 1 Gennaio 2025 18:15

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