Cocktail Angelo Azzurro: ricetta e storia del drink blu a base di gin
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Angelo Azzurro: il cocktail che ci porta indietro nel tempo

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cocktail angelo azzurro

Prepariamo insieme l’Angelo Azzurro, il cocktail blu a base di gin che ci fa volare indietro nel tempo!

Il cocktail Angelo Azzurro è stato un must dei primi anni ’90 e 2000: chiunque abbia frequentato bar e discoteche in quegli anni l’avrà sicuramente assaggiato. Nato nel 1980 per mano di un barman italiano, non è mai stato codificato dall’IBA ed è famoso principalmente per due motivi: ha gradazione alcolica molto elevata – venne infatti creato proprio con lo scopo di far sballare i clienti – ed è blu.

Questo cocktail a base di gin deve il nome al suo particolare colore, conferitogli dal blue curaçao, originariamente prodotto nell’omonima isola dei Caraibi. Gli altri ingredienti, poi, sono gin e triple sec, talvolta sostituito con il Cointreau. Generalmente viene servito in una coppetta fredda e senza ghiaccio proprio per evitare di “annacquarlo” e con decorazioni minime, giusto una scorzetta di limone.

Se amate i cocktail d’altri tempi, allora dovreste provare il famosissimo Bloody Mary mentre se quello che più vi attrae dell’angelo azzurro è il gin, un distillato che negli ultimi anni sta rivivendo un momento di splendore, allora optate per il classico gin tonic o il più fresco gin fizz.

Vediamo subito insieme come si prepara e la sua storia.

Barman che prepara cocktail angelo azzurro in coppa da champagne
Preparazione cocktail angelo azzurro – primochef.it

Ingredienti

Per l’angelo azzurro

  • Gin – 50 ml
  • Triple sec (o Cointreau) – 20 ml
  • Blue curaçao – 20 ml
  • Ghiaccio – q.b.
  • Limone (facoltativo) – 1/4

Preparazione

Angelo azzurro

1

Versate nello shaker tutti gli ingredienti: gin, blue curacao e Cointreau o triple sec.

2

Aggiungete del ghiaccio e shakerate.

3

Versate il liquido in un bicchiere a coppa ben freddo, senza includere il ghiaccio (potete metterci dentro del ghiaccio mentre preparate il drink e scolarlo bene prima di servire il liquido). Tradizionalmente bisognerebbe utilizzare una coppa da Champagne o da Martini. Servite subito decorando a piacere con una scorzetta di limone.

A piacere potete anche aggiungere una spruzzata di succo di limone.

Vi lasciamo comunque un breve video con tutti i passaggi per realizzarlo in maniera corretta. Per quanto riguarda le proporzioni, ogni barman ha le sue quindi nessuno vi vieta di modificarle in base ai vostri gusti.

Varianti

In alternativa, potete servirlo on the rocks (con ghiaccio) ma scegliete un altro bicchiere: un tumbler basso sarà perfetto.

Il blue curacao è fondamentale per dare al drink il suo colore caratteristico. Il gin, invece, può essere sostituito con vodka (prende il nome di Valchiria Azzurra) o rum bianco (prende il nome di Orishas Azul), basta che sia un super alcolico bianco.

E ora ecco le varianti più classiche, ognuna con il proprio nome, che potete provare se amate questo drink molto alcolico:

  • Diavolo rosso: se si sostituisce il blue curaçao con il bitter
  • Bomba blu: con l’aggiunta di circa 90 ml di limonata (o gassosa) al drink.

Angelo azzurro: origine

Come vi accennavamo, l’IBA non ha mai codificato questo cocktail: l’unico drink blu incluso è il Blue Lagoon. Forse anche per questo è difficile risalire alla sua storia e alla ricetta originale.

In un articolo a firma Bastian Contrario riportato dalla rivista Bartales (numero di novembre 2020), pare che sia nato per mani del barman Giovanni Pepè, detto Mammina, arrivato da Napoli nella Capitale dopo aver prestato servizio militare e rimastovi a lavorare prima presso la discoteca Alibi e poi per il bar Angelo Azzurro di Trastevere.

Non ho idea di come abbia fatto a diventare così famoso, forse perché era un buon drink. C’era gin, triple sec (in quel caso Cointreau), blue curaçao e mettevo alla fine qualche goccia di limone. È nato in una coppetta martini, ma successivamente ho deciso di aggiungere la tonica e di servirlo in un highball. Beh, in effetti era un po’ fortino, ecco perché forse piaceva“, ha rivelato lo stesso barman in una rara intervista a Vice.

Perché l’Angelo Azzurro si chiama così? Che sia il nome del locale, o perché molto forte e stordisce in fretta, non è dato a saperlo. Certo è che le supposizioni non finiscono qui: un’altra ipotesi riportata da varie fonti, ne associa il nome al film del 1930 L’angelo azzurro, con protagonista Marlene Dietrich.

Come se non bastasse, il angelo azzurro è uno dei nomi con cui veniva chiamato Kenshiro, protagonista degli omonimi cartoni animati giapponesi.

Un’ultima curiosità: era il cocktail preferito di James Crockett, Sonny, nel telefilm Miami Vice.

Conservazione

Consigliamo di consumare al momento il drink.

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ultimo aggiornamento: 13 Giugno 2025 11:45

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